(ASI) Con un intervento in plenaria a Strasburgo, il presidente della Commissione Affari costituzionali del Parlamento europeo, Salvatore De Meo, ha voluto sottolineare l'importanza delle nuove norme previste in tema di diritti elettorali per i cittadini mobili dell'Unione.
«Prevedere azioni per favorire il diritto di voto e di eleggibilità nelle elezioni europee e comunali ai cittadini Ue che risiedono in uno Stato membro di cui non sono cittadini - afferma il presidente De Meo - significa sostenere e tutelare i principi fondanti dell'Europa, riducendo le discriminazioni e rafforzando la coesione, sociale e territoriale, tra i Paesi dell'UE. Sono oltre 12 milioni - continua l'on De Meo - i cittadini europei che vivono e sono residenti, anche in via temporanea, per lavoro o per studio, in uno Stato diverso da quello di origine e che purtroppo non vengono adeguatamente garantiti nell'esercizio dei loro diritti elettorali, sia nelle elezioni europee che in quelle comunali.È ancora molto bassa la loro affluenza alle urne rispetto ai cittadini nazionali, ma ancora più bassa è la percentuale di coloro che decidono di candidarsi in un Paese diverso da quello di origine. In realtà, questi cittadini rappresentano - dichiara ancora il presidente De Meo - quella mobilità sociale tanto auspicata per rafforzare il progetto di integrazione europea ed è per questo che il Parlamento si è espresso in modo chiaro affinché siano facilitati sia a candidarsi che a poter votare. La partecipazione alla vita politica è il presupposto fondativo di ogni democrazia e le nuove norme proposte dall'Europa intendono proprio promuovere un'Unione sempre più vicina ai suoi cittadini fornendo anche un effetto di "europeizzazione" per cambiare il modo in cui gli stessi cittadini vedono la democrazia, rafforzandone il sentimento di appartenenza e combattendo quello che, a mio avviso, - conclude il presidente Salvatore De Meo - come possiamo constatare in questi giorni, è il vero nemico che abbiamo: l'astensionismo».