(ASI) Seconda parte dell'intervista all'Ambasciatore del Regno del Bahrain in Italia S.E. Dott. Naser M.Y. Al Balooshi.
Il vostro Re ha ricevuto di recente a Manama la visita di Papa Francesco e del Presidente d’Israele Herzog, pertanto la libertà di culto è garantita, così come le altre libertà individuali, quindi perché di recente il Parlamento europeo ha proposto una risoluzione che condanna il Bahrain in materia di diritti umani facendo riferimento alle carcerazioni di alcune persone, il vostro Governo ha respinto tali accuse, cosa ne pensa, se c’è qual è il ruolo dell’Iran in questa vicenda?
Grazie per aver ricordato la storica visita di Papa Francesco all’inizio di novembre. Questo è chiaramente il segno più tangibile della saggia visione di Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al Khalifa e dell’importanza del dialogo interreligioso per il Regno di Bahrain. Uno dei diritti umani più importanti è la libertà di religione e la Costituzione prevede la libertà di coscienza e l’inviolabilità del culto per tutti. Per quanto riguarda i diritti umani, ho già spiegato che essi rappresentano uno dei tre pilastri fondamentali di tutta la politica interna ed estera del Regno. Il Bahrain oggi è un Paese aperto e cosmopolita, dove i cittadini bahrainiti convivono pacificamente con persone di etnie e culture diverse provenienti da tutto il mondo. È una monarchia costituzionale ereditaria ma con una Costituzione moderna, un Parlamento eletto e un Senato come le democrazie occidentali, che mirano a promuovere lo stato civile, favorire la democrazia, stimolare la moderazione, la tolleranza e la convivenza sui principi della Carta Nazionale di Azione e della Costituzione. Porto alla vostra attenzione un paio di fatti che confermano il costante impegno del Regno per le libertà civili:
1- Sua Maestà il Re Hamad bin Isa Al Khalifa ha emesso un Regio Decreto il 15 dicembre, concedendo la grazia a 361 detenuti, i quali sono stati condannati in vari procedimenti giudiziari e hanno scontato parte delle pene detentive. Il gesto di gentilezza reale, che segna le Giornate Nazionali del Regno, riflette l’entusiasmo di Sua Maestà il Re Hamad di offrire ai detenuti l’opportunità di integrarsi nuovamente nella società e partecipare allo sviluppo nazionale;
2- Il 14 dicembre il direttore generale dell’esecuzione del verdetto e delle condanne alternative, Shaikh Khalid bin Rashid Al Khalifa, ha annunciato che sono stati avviati procedimenti legali per attuare i ruoli della legge sulle sanzioni e misure alternative per 181 detenuti dei centri di riforma e riabilitazione (con i nuovi beneficiari, il totale dei detenuti coperti dalla legge ha raggiunto 4693 individui). A questo proposito, dal 27 al 28 settembre è stata organizzata dall’Istituto nazionale per i diritti umani la “Conferenza internazionale di diritto delle sanzioni e delle misure alternative: esperienza qualitativa nella legislazione penale”, con la presenza di oltre 300 partecipanti provenienti da tutto il mondo.
Questi straordinari risultati riflettono il successo delle politiche e dei progetti del Regno progettati per proteggere i diritti umani.
Abbiamo respinto la risoluzione emessa dal Parlamento europeo sulle questioni relative ai diritti umani nel Regno del Bahrain, poiché si basa su informazioni false e inesatte diffuse da coloro che compiono tentativi disperati che mirano non solo a danneggiare la reputazione del Regno, ma anche a minare la sicurezza dello Stato, tentando di rovesciare il governo costituzionale, nonché creando organizzazioni illegali per compiere atti di terrorismo e sabotaggio. Le nostre leggi hanno lo scopo di promuovere i diritti umani, proteggere la stabilità della società e allo stesso tempo prevenire qualsiasi ingerenza esterna nei nostri affari interni o attività svolte con scopi malvagi da attori stranieri. Fin dal mio arrivo a Roma, in qualità di Ambasciatore residente in Italia, ho sempre sottolineato negli incontri con i rappresentanti delle istituzioni politiche italiane ed europee l’importanza di rafforzare la diplomazia interparlamentare, perché sono fermamente convinto che essa rappresenti un fattore chiave per comprendere meglio la nostra storia, cultura e leggi.
Per quanto concerne l’omosessualità, voglio sottolineare che il Regno di Bahrain è una società aperta, multiculturale e diversificata e questo si riflette nel modo in cui gli individui praticano la loro vita quotidiana; allo stesso tempo è una società conservatrice che ritiene che la vita degli individui dovrebbe rimanere privata, indipendentemente dall’identità sessuale dell’individuo stesso. Pertanto, il Bahrain è caratterizzato da cordialità ed accoglienza, e l’aggettivo amichevole è la caratteristica nazionale del Regno di Bahrain. Il popolo del Bahrain è infatti molto amichevole e accogliente e l’atmosfera generale è aperta; atmosfera in cui le culture e le idee si moltiplicano e ognuno pratica liberamente la propria vita, indipendentemente dal sesso o dalla nazionalità, purché ciò rientri nel quadro dell’ordine pubblico e della legge.
Come detto, l’Islam è la religione di Stato e la maggior parte dei bahrainiti sono musulmani; il Regno di Bahrain ha però garantito la libertà di praticare riti di varie religioni nel corso della sua lunga storia.
Il codice penale vieta la prostituzione, l’adescamento e l’oltraggio al pudore pubblico. La legge non fa discriminazioni circa l’orientamento sessuale, in quanto criminalizza qualsiasi atto osceno in luogo pubblico, indipendentemente dal genere. L’articolo 350 prevede la pena della reclusione per un periodo non superiore a un anno o una multa non superiore a cento Dinari per chiunque commetta pubblicamente un atto immorale; l’articolo 346 del codice penale stabilisce inoltre che sono puniti con la reclusione per un tempo non superiore a cinque anni:
1- chiunque dipenda nella sua vita, maschio o femmina che sia, in tutto o in parte, da ciò che guadagna praticando la dissolutezza, controllando o inducendo a praticare la dissolutezza o la prostituzione, sia che ottenga il denaro con il suo consenso che senza compenso, o ottenendolo a titolo di compenso in cambio di protezione. 2- chiunque protegga una persona che pratica la dissolutezza o la prostituzione in cambio di un qualsivoglia vantaggio.
Esaminando i suddetti testi, si nota che la legge del Bahrain non fa distinzioni tra uomo e donna, considerato che la norma giuridica è una norma generale ed astratta, ed è accompagnata da sanzione quando viene violata. Il Regno di Bahrain, in virtù del Decreto n. 8 del 1990, ha aderito alla Convenzione Internazionale sull’Eliminazione di ogni forma di Discriminazione Razziale del 1965 e alla Convenzione Internazionale sull’Eliminazione e la Repressione del Crimine di Apartheid del 1973, adottati dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Il Regno di Bahrain infatti non discrimina né esclude, limita o favorisce per motivi di razza, colore, discendenza o origine nazionale o etnica; ciò comporterebbe l’annullamento o l’impedimento del riconoscimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali, mentre tutti sono uguali, in campo politico, economico, sociale, culturale o in qualsiasi altro campo della vita pubblica. Il Regno si impegna a sostenere i valori incarnati in questi trattati e a proteggere i diritti e la dignità umana degli individui.
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Quali sono i rapporti economici tra le nostre due nazioni e in quali settori eventualmente gli imprenditori italiani potrebbero investire aiutando anche la crescita della vostra economia?
La relazione commerciale e di investimento tra Italia e Bahrain è ancora in crescita dal periodo della pandemia. Le importazioni del Bahrain dall’Italia hanno raggiunto i 428 milioni di euro nel 2021 (21% in più rispetto al 2020), che rappresentano il 5% del valore totale. Anche le esportazioni non petrolifere del Bahrain verso l’Italia sono aumentate, fino a un valore complessivo di 194 milioni di euro (dati dell’Agenzia ICE). L’Italia è stata il principale partner commerciale dell’UE del Bahrain nel 2021 (e nono a livello globale), in competizione con Germania e Francia, per essere in testa nel 2022. I settori in cui intravediamo opportunità di investimento, supportati dall’Economic Development Board (EDB) e dall’Italia-Bahrain Business Council IBBC (che è stato istituito sotto la supervisione dei due rispettivi Ministeri degli Affari Esteri e che conta 12 membri fondatori di importanti aziende italiane e bahrainite, mirando a facilitare i legami e le opportunità commerciali e di investimento tra i due Paesi, con l’obiettivo finale di fare del Bahrain l’hub dei prodotti e servizi italiani in Medio Oriente) sono:
1- TIC: telecomunicazioni e satelliti, cloud e data center, intrattenimento e media digitali, servizi di piattaforma;
2- Istruzione: provider K-12, sviluppo del capitale umano, istruzione terziaria, tecnologia e formazione professionale;
3- Produzione: Downstream Aluminium, beni di largo consumo, alimenti primari, energia rinnovabile, produzione di semiconduttori;
4- Logistica: logistica di terze parti, logistica e-commerce, 3PL, 4PL; 5- Sanità: centri di eccellenza, cure croniche e riabilitazione, produzione farmaceutica, industrie ausiliarie sanitarie.
6- Turismo: Sviluppo di resort (uso misto, fronte mare, all inclusive), Surf Parks, Wellness Retreats, Flagship F&B e Retail;
7- Servizi finanziari: finanziamenti alternativi e investimenti, fintech, linee di business tradizionali e globali, servizi professionali.
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Invece su quali settori economici gli imprenditori del Bahrain potrebbero investire in Italia?
L’economia italiana come mercato del G7 è davvero diversificata; esistono quindi opportunità in molteplici settori dell’eccellenza italiana, dal cibo e bevande alla produzione (parti e componenti), al turismo, alla vendita al dettaglio e alla moda, all’edilizia e alle costruzioni, e a molte altre industrie che, come confermano i dati, hanno reso questo Paese così competitivo sui mercati internazionali e orientato all’export.
Per quanto riguarda l’iniziativa di investimento del Bahrain in Italia, possiamo menzionare il recente investimento di Investcorp in Corneliani che ha aiutato il marchio di moda italiano a superare la sua precedente difficile situazione. Anche altri importanti fondi del Bahrain hanno manifestato interesse e hanno investito in PMI italiane attive nei prodotti sanitari e nei prodotti di consumo/sportivi.
L’Ambasciata del Bahrain a Roma, in collaborazione con l’Economic Development Board (EDB) e quello che chiamiamo il “Team Bahrain”, lavora duramente per rafforzare ulteriormente i legami commerciali e di investimento tra i nostri due Paesi. Nel 2022, l’Ambasciata ha svolto molteplici impegni commerciali regionali nel mercato italiano con incontri, eventi e roadshow a Roma, Milano, Torino, Firenze, Genova, Parma, Treviso, Napoli e altri ancora nel nuovo anno.
Fine.
Esclusive ASI. Intervista a S.E. il Dott. Naser M.Y. Al Balooshi Ambasciatore del Regno di Bahrain. Prima parte.
Foto: da sinistra Sua Maestà Hamad bin Isa Al Khalifa del Regno di Bahrain e S.E. il Dott. Naser M.Y. Al Balooshi Ambasciatore in Italia.
Redazione Agenzia Stampa Italia
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