(ASI) La risposta cinese, alla visita della Speaker della Camera americana a Taiwan conclusa ieri dopo poche ore dal suo arrivo, ha preso il via.
Sono iniziate infatti alle 12 locali (le 6 in Italia), le più grandi esercitazioni militari mai effettuate intorno all’isola. Sono in corso “manovre militari e d'addestramento su vasta scala" che includono lanci dal vivo di colpi di artiglieria e di missili in sette aree (l’ultima aggiunta proprio oggi) marittime, attorno alla provincia ribelle, off-limits alla navigazione e al sorvolo. Il governo di Taipei ha condannato l’iniziativa, del gigante asiatico, perché le zone, interessate dalle operazioni, sconfinano nelle acque territoriali e interne dell’isola, oltre che nella zona economica esclusiva del Giappone.
Il ministero della Difesa di Taipei ha fatto sapere che sono state attivati i sistemi di difesa a causa del lancio di vettori balistici, da parte di Pechino. Non cerchiamo un'escalation, ma non ci fermiamo quando si tratta della nostra sicurezza e sovranità", ha aggiunto.
La Cina ha rivendicato il successo dell'esercitazione missilistica, precisando che i vettori hanno colpito "il bersaglio con precisione". Il comunicato stampa, diramato in mattinata dal Comando orientale dell'esercito Popolare di Liberazione e firmato dal Colonnello Shi Yi, ha precisato anche che "l'intera missione di addestramento di artiglieria è stata completata con successo".
L’Unione europea ha condannato quanto sta accadendo. "Non c'è alcuna giustificazione per usare una visita come pretesto per un'attività militare aggressiva nello Stretto di Taiwan", ha scritto l’Alto rappresentante per la politica estera del vecchio continente su Twitter. "È normale e di routine per i legislatori dei nostri Paesi viaggiare a livello internazionale. Incoraggiamo tutte le parti a mantenere la calma, esercitare moderazione e agire con trasparenza", ha evidenziato Josep Borrell sul social network.
I ministri degli Esteri del'Asean, i 10 Paesi del sudest asiatico (Brunei, Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Filippine, Singapore, Thailandia e Vietnam), hanno avvertito che la crescente tensione potrebbe destabilizzare la regione e alla fine potrebbe portare a errori di calcolo, gravi confronti, conflitti aperti e conseguenze imprevedibili tra le principali potenze".
La portaerei USS Ronald Reagan è diretta nell'area dell'oceano che comprende le acqua a sud est di Taiwan, mentre la Cina è impegnata nelle esercitazioni militari nei pressi dell'isola lanciata per rappresaglia contro la visita di Nancy Pelosi. Lo si è appreso da fonti militari.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia