(ASI) Sale la tensione tra le due superpotenze. La Casa Bianca ha reso noto, nelle ultime ore, che il presidente statunitense, Joe Biden, ha tramutato in legge i due decreti, varati ieri dalla Camera e dal Senato di Washington, che vietano le importazioni di petrolio dalla Russia.
I provvedimenti, siglati dal Comandante in Capo, sospendono inoltre i consueti rapporti commerciali tra la nazione d’Oltreoceano e Mosca. L’iniziativa punitiva è stata estesa all’alleata dello Zar, ovvero alla Bielorussia. Questa è la risposta, da parte di Washington, alla scelta di Vladimir Putin di invadere l'Ucraina e al sostegno di Minsk che egli usufruisce, seppur non ufficialmente.
Durissima la reazione nei confronti della volontà, dell’Occidente e degli Usa, di continuare a fornire armi a Kiev. Tutto ciò – ha spiegato l’ambasciatore del Cremlino a Washington – causerà un "ulteriore spargimento di sangue" e pericolose provocazioni”. Potrebbe portare "gli Stati Uniti e la Federazione Russa sulla via del confronto militare diretto", ha evidenziato Anatoly Antonov in un’intervista al settimanale ‘Newsweek”. Ha ribadito infine che il suo Paese fa tutto il possibile per evitare vittime civili e danni all'infrastruttura del territorio su cui è in corso “l’operazione speciale”.
Il Pentagono ha reso noto intanto che le informazioni riservate, fornite costantemente a Kiev, potrebbero essere utilizzate, dall’esercito ucraino, per colpire i soldati russi.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia