(ASI) Trentesimo giorno di guerra in Ucraina. L’esercito di Kiev ha segnalato il ritiro delle truppe russe che circondavano Kiev, "dopo aver subito perdite significative" e di quelle che occupavano la città di Slavutych, appena fuori da Chernobyl.
La zona in cui sorge la nota centrale nucleare continua a destare molta preoccupazione per tutto il mondo. Le autorità locali hanno evidenziato una “perdita radioattiva” che potrebbe raggiungere persino la Bielorussia e l’Europa.
Il presidente Volodymyr Zelensky ha sottolineato, nelle ultime ore, che desidera raggiungere un accordo di pace, con Mosca, promettendo il suo impegno non verso la smilitarizzazione dei territori che amministra, ma nei confronti della neutralità (ovvero la non adesione alla Nato) della nazione che guida, chiedendo in cambio delle garanzie di sicurezza. Non ha escluso che Italia e Turchia possano assumere un ruolo di “garanti” di queste ultime.
Le trattative, tra le parti, sono previste per domani alle ore 9 a Istanbul. "Vedo ancora che ci sono possibilità per un accordo, perché la comprensione degli errori più grossolani a lungo termine dei nostri partner occidentali è ora presente, anche se per ovvi motivi è improbabile che lo dicano ad alta voce", ha detto il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, in un’intervista. Il capo della diplomazia dello Zar ha denunciato, al contempo, il silenzio dell'Occidente davanti ai "bombardamenti di infrastrutture civili, ospedali, asili nido, cliniche ed edifici residenziali nel Donbass".
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia
*Foto di repertorio.