(ASI) Sotto la prolungata occupazione coloniale israeliana, i bambini palestinesi vivono con una costante paura dovuta ad esperienze vissute in prima persona di torture, arresti, mutilazioni, uccisioni e trasferimenti forzati.
La loro realtà è fatta di un’ingiustizia perpetua all’interno di un sistema che li perseguita, li aggredisce, li disumanizza, sconvolge le loro vite e li priva delle loro potenzialità, violando sistematicamente i loro diritti a proprio piacimento e in completa impunità.
Solo nel 2021, le forze di occupazione israeliane hanno ucciso 81 bambini palestinesi - di cui 67 a Gaza e 14 tra la Cisgiordania Occupata e Gerusalemme Est - ferendone moltissimi altri. Durante questo periodo, l’occupazione ha anche danneggiato 154 scuole e 80 asili. A causa di questi attacchi criminali e di altre pratiche illegali di Israele, 1,2 milioni di bambini palestinesi necessitano di aiuti umanitari.
In aggiunta agli effetti letali di questa violenza sistematica, tale prolungata esposizione alla violenza causa alla loro salute mentale e al loro benessere traumi psichici diffusi se non di massa. Questa realtà quotidiana viola i diritti fondamentali dei bambini palestinesi, compresi quelli alla vita, alla sicurezza, alla dignità e all’istruzione. Non è così che dovrebbe vivere un bambino.
In virtù di questi precedenti palesemente tetri, Israele occupa un posto di dirittonella lista delle Nazioni Unite di coloro che compiono gravi violazioni ai danni di bambini in situazioni di conflitto armato.In quanto tali, lo Stato di Palestina chiede al Segretario Generale delle Nazioni Unite di aggiungere a questa lista della vergogna anche le forze di occupazione israeliane e i coloni.
Lo Stato di Palestina chiede anche a tutti gli Stati, ed in particolare alle Alte Parti Contraenti delle Convenzioni di Ginevra, di compiere azioni efficaci per mettere fine a questo sistematico attacco ai bambini palestinesi, compresa quella di ritenere responsabili delle proprie gravi violazioni e dei propri crimini efferati contro i bambini palestinesi sia i rappresentanti del governo israeliano che i comandanti e le forze dell’esercito, così come i coloni degli insediamenti. Inoltre, la Palestina chiede agli Stati che condizionano i propri rapporti bilaterali e la propria cooperazione al rispetto dei diritti umani di mantenere questi standard anche per Israele e di mettere fine all’eccezionalità di Israele in questa come in tutte le altre questioni. Gli accordi di cooperazione militare, economica o di altro tipo devono essere condizionati al rispetto da parte di Israele dei propri obblighi di fronte al diritto internazionale, specialmente nei riguardi dei bambini.
I crimini di guerra di Israele contro i bambini palestinesi, così come le altre sue gravi violazioni del diritto internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite pertinenti, persistono nell’impunità, in mancanza dell’obbligo di rispondere delle proprie azioni e a causa dell’inerzia internazionale. Tale abdicazione delle proprie responsabilità legali da parte degli Stati è inscusabile e deve terminare.
Così in una nota del Ministero degli Esteri e degli Espatriati della Palestina in occasione della Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.