(ASI) Nella Colombia scossa dalla crisi sociale esplosa tre settimane fa si sono aperti ieri, lunedì 17 maggio, i negoziati tra il governo e le parti sociali rappresentate da Comitato nazionale per la disoccupazione (Cnp) anche se per il momento la strada verso un accordo appare in salita.
Sia il presidente Ivan Duque che i membri del Cnp a parole hanno espresso la massima volontà di dialogare, anche poi ambo le parti hanno ribadito posizioni radicali e poco concilianti tra loro, basti pensare che il Cnp ha da subito chiesto alla polizia di porre fine alle violenze con il governo che si sarebbe dovuto impegnare pubblicamente a condannare gli eccessi delle autorità.
Le parti sociali hanno avanzato sei proposte che ritiene rispondano ai diversi interessi dei protestanti; Francisco Malte, presidente della Central Unitaria de Trabajadores (CUT) e membro del CNP, ha assicurato “oggi che lui (il presidente Duque ndr) e i suoi colleghi sono disposti a negoziare per giorni senza alzarsi dal tavolo fino a giungere all’uscita dalla crisi sociale e porre fine alle proteste, il governo insiste per minimizzare gli scontri ed equiparare le violenze dei dimostranti a quelle delle forze di polizia.
“Non abbiamo problemi a portare avanti trattative così a lungo. L’abbiamo già fatto qualche anno fa al governo di Samper in due occasioni, lo abbiamo fatto anche al governo del presidente Pastrana, possiamo sederci per negoziare tre o quattro giorni di fila, non abbiamo difficoltà”, ha detto sottolineato Malte.
Sulla vicenda è intervenuto anche Miguel Ceballos, alto commissario per la Pace e portavoce del governo nei negoziati che ha ribadito: “La volontà di esserci stabilmente da parte nostra”, sottolineando “siamo pronti a lavorare il tempo necessario per raggiungere velocemente le soluzioni che il Paese sta aspettando. Ma proprio come il CNP chiede garanzie per le proteste e che rimangano nelle strade libere dal braccio violento della polizia, il governo considera quasi inamovibile lo sgombero immediato delle proteste”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia