(ASI) Sono stati lanciati 36 razzi, 2 di questi hanno generato danni lievi all’ interno delle città del sud del Paese su cui sono caduti, 28 hanno raggiunto aree aperte e 6 sono stati intercettati dal sistema di difesa Cupola di Ferro (Iron Dome).
Lo hanno dichiarato, nelle ultime ore, fonti militari citate dai media israeliani, facendo un bilancio della quantità di vettori sparati da Gaza verso il territorio dello Stato ebraico.
L’ esercito ha risposto, all’ offensiva, con raid aerei e colpi di artiglieria. Ha distrutto, ancora una volta, alcune postazioni di Hamas. Abbiamo colpito “infrastrutture sotterranee e lanciarazzi. Il terrorismo punta i civili. Noi puntiamo il terrorismo”, hanno scritto su Twitter le Forze di Difesa Israeliane.
La situazione pare essere tornata nell’ area alla normalità, ma è impossibile escludere ulteriori azioni. Gli eventi sono da inquadrare, sempre più, all’ interno di una cornice molto particolare. Sono collegati infatti agli episodi di violenza, mai così gravi dal 2014, a Gerusalemme. Numerosi scontri avvengono, ormai da numerosi giorni, tra gli arabi e la polizia per alcuni atti intimidatori compiuti in loco da giovani ebrei di estrema destra nei confronti dei palestinesi.
Bisogna aggiungere a tutto ciò il possibile divieto, che il governo potrebbe varare a breve nei loro confronti perché risiedono nella parte orientale della Città Santa, di partecipare alle prossime elezioni, previste per il 22 maggio, per il rinnovo del proprio Consiglio legislativo. Ulteriori episodi di violenza potrebbero avvenire dunque già nelle prossime ore sia nella capitale israeliana, ma anche tramite la ripetizione delle ostilità attuate, ieri sera da Gaza, allo scopo di aiutare i palestinesi a vendicarsi dei provvedimenti, ritenuti ingiusti, varati dal nemico sionista sul suo territorio.
La situazione viene tenuta sotto controllo dal premier Benjamin Netanyahu che ha convocato per oggi pomeriggio alle 15:30 (le 14:30 in Italia) pomeriggio, in via d’ urgenza, un Consiglio di Difesa. Il Capo di Stato Maggiore, Aviv Kochavi, ha annullato intanto il suo viaggio programmato per domani negli Stati Uniti. Tale elemento dimostra, in modo palese, le numerose nubi grigie che si stanno avvicinando nuovamente all’ intera regione mediorientale.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia