(ASI) Rischia di salire la tensione tra Gerusalemme e Teheran. La pace potrebbe diventare sempre più, in quelle zone, un miraggio.
L’ azione è avvenuta in un contesto, quello mediorientale, che non lascia presagire nulla di buono. I soccorritori hanno spento un incendio, oggi pomeriggio, su una petroliera a Baniyas, località della Siria situata nel governatorato di Tartus, dopo un sospetto attacco di droni (cioè aerei senza pilota) proveniente dalle acque libanesi.
Lo ha dichiarato il ministero del petrolio siriano, citato dall’ agenzia di stampa Sana.
La nave è di proprietà iraniana, ha fatto sapere nelle ultime ore l'Osservatorio siriano per i diritti umani con sede a Londra. I media di Teheran hanno sottolineato che il mezzo è stato colpito con un paio di missili la cui deflagrazione ha causato dei danni all’ interno e all’ esterno, senza generare l’ interruzione del viaggio che stava realizzando nel momento dell’ esplosione. Si è saputo successivamente della presenza, a bordo, di feriti in seguito all’ accaduto. L’ indiziato numero uno è Israele, dal momento che ha già compiuto atti simili in passato in risposta ad azioni simmetriche realizzate dalla Repubblica Islamica. Tutti si augurano che cessi questo conflitto sui mari, o almeno che non si trasformi in veri e propri eventi bellici più seri tendenti a una guerra aperta tra le due parti. La nazione degli Ayatollah ha un ruolo strategico importantissimo nell’ area e nella comunità internazionale. La sua destabilizzazione potrebbe portare a uno scontro, diretto o quasi, tra superpotenze del panorama internazionale già in profonda crisi tra loro. Teheran gode infatti dell’ appoggio di Mosca e di Pechino, mentre l’ Occidente, a partire dagli Stati Uniti, tutelano con i loro partner Israele.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia