(ASI) La crisi ucraina continua ad essere al centro dell’ attenzione internazionale. Il presidente francese, Emmanuel Macron, la cancelliera tedesca, Angela Merkel e il leader di Kiev, Volodymyr Zelensky (quest’ ultimo era all’ Eliseo col Capo dello Stato della nazione d’ Oltralpe), hanno avuto una videoconferenza in cui si sono detti "preoccupati per il rafforzamento della militarizzazione russa al confine ucraino e nella Crimea annessa illegalmente".
Tutti sperano che la crisi rientri quanto prima. Potrebbe essere utile, a tale fine, la disponibilità del leader del Cremlino di incontrare l’ omologo della Casa Bianca Joe Biden. Entrambi hanno sottolineato, nelle ultime ore, di essere pronti a vedersi probabilmente questa estate in un Paese neutrale.
L’ escalation nell’ area però non sembra fermarsi. Tutto ciò non solo nel Donbass dove, seppur in maniera meno consistente di prima, si continua a sparare. Mosca ha detto che non consentirà il passaggio di navi straniere, militari e ufficiali, in parte del Mar Nero dal 24 aprile al 31 ottobre. Lo ha comunicato il ministero della Difesa, citato dalla agenzia di stampa Ria Novosti. Le restrizioni, che non riguarderanno i mezzi cargo, coinvolgeranno il lato occidentale della Crimea, la costa meridionale della penisola da Sebastopoli a Hurzuf e lo spazio a largo di Kerch vicino alla riserva naturale Opuksky. Lo Zar sostiene che le zone coinvolte facciano parte delle prprie acque territoriali, ma la comunità internazionale non è convinta di tutto ciò.
Siamo preoccupati per queste le notizie. “Sarebbe una mossa ingiustificata e parte di un modello più ampio di comportamento destabilizzante da parte della Russia". Lo ha dichiarato la portavoce della Nato, Oana Lungescu. Domandiamo a Mosca – ha sottolineato - “di garantire il libero accesso ai porti ucraini nel Mar d'Azov e di consentire la libertà di navigazione. Dalla sua annessione illegale della Crimea, la Russia ha notevolmente aumentato la sua presenza militare su e intorno alla penisola. La militarizzazione in corso da parte della Russia della Crimea, del Mar Nero e del Mar d'Azov sono ulteriori minacce all'indipendenza dell'Ucraina e minano la stabilità della regione più ampia. Chiediamo alla Russia di allentare immediatamente l'escalation, di interrompere il suo modello di provocazioni e di rispettare i suoi impegni internazionali".
Quanto sta succedendo è "uno sviluppo molto preoccupante" in contraddizione con le norme del libero passaggio marittimo e la legge internazionale, ha constatato un funzionario dell’ Unione europea.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia