(ASI) Altre turbolenze in vista. Non solo col paese di Vladimir Putin, ma anche con quello di Xi Jinping. Non si placa il clima di Guerra Fredda 2.0 nel mondo.
Le divergenze sono sempre ampie e pare essere più lontana l’ ipotesi di un riavvicinamento. Il clima geopolitico è gelido, soprattutto sull’ Europa. Le polemiche verbali non si placano, puntando ad intensificarsi e a preoccupare l’ intera comunità internazionale. Sale ancora dunque la tensione pure tra la Cina e la Gran Bretagna. Le relazioni, tra le due superpotenze che detengono armi nucleari, hanno subito una brusca frenata già da molto tempo. Le difficoltà di normalizzare i rapporti sono, da oggi, tuttavia ancora maggiori. Gli sforzi, finalizzati a superare tali difficoltà, dovranno essere numerosi e attuati con serio impegno da parte dei due giganti. Il governo di Pechino ha sanzionato infatti 9 personalità del Regno Unito. Ci sono tra queste anche un paio di parlamentari di alto rango e ben 4 enti accusati di "diffondere menzogne" sulle presunte violazioni dei diritti umani, da parte del gigante asiatico, nella regione dello Xinjiang.
La risposta di Downing Street non si è fatta attendere. Il ministero degli Esteri d’ Oltremanica, guidato da Dominic Raab, ha convocato immediatamente l’ ambasciatore della nazione del Dragone nella capitale. E’ stata furiosa anche la reazione del premier Boris Johnson. Quest’ ultimo ha sfogato la propria ira su Twitter. Ha accusato, sul noto social network, la controparte di aver preso di mira e colpito persone che "svolgono un ruolo vitale per illuminare le grossolane violazioni dei diritti umani perpetrate contro gli Uiguri musulmani".
"La libertà di parlare per opporsi all'abuso è fondamentale – ha cinguettato ancora il primo ministro del territorio di Sua Maestà - e io sono fermamente schierato al fianco" di coloro che hanno subito tali ingiusti provvedimenti punitivi.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia