(ASI) L' Autorità di Suez ha annunciato la fine delle operazioni di dragaggio e l'inizio delle manovre di rimorchio del portacontainer Ever Given che sta bloccando, da martedì scorso, il Canale.
Quest’ ultimo è un’ importante via commerciale, tra Asia ed Europa, in cui transita il 12% del commercio mondiale. L’ impossibilità di attraversare tale area marittima sta generando un ingorgo di oltre 200 navi ferme nel Mar Rosso e una perdita pari a 9,6 miliardi di dollari al giorno. La rimozione è una procedura complessa e prevede “vari tentativi che potrebbero anche andare a vuoto”.
Lo ha scritto, su Facebook, l’ ammiraglio Osama Rabie che sta coordinando le azioni per porre fine alla situazione.
L’ auspicio, che tutto proceda per il verso giusto già oggi, è stato espresso da Yukito Higaki, citato dalla rete televisiva del Regno Unito di Gran Bretagna Bbc, presidente della società Shoei Kisen. Tale realtà è la proprietaria del mezzo gigante incagliato durante una tempesta di sabbia, 4 giorni fa, mettendosi di traverso e ostruendo completamente il passaggio.
“Si continua a lavorare – ha spiegato l’ armatore giapponese - per rimuovere i sedimenti con l'aiuto di altri strumenti”, aggiungendo poi che “il timone e l'elica funzionano”. L’ acqua non sta danneggiando dunque gli strumenti a bordo. Ciò consentirà la ripartenza una volta che i soccorsi in atto avranno avuto successo.
La comunità internazionale sta seguendo con apprensione quanto sta accadendo. La portavoce della Casa Bianca, Jen Psaki, ha detto ieri, nella consueta conferenza stampa quotidiana, che anche gli Stati Uniti hanno offerto il proprio sostegno, inviando aiuti tra cui un gruppo di esperti della loro Marina militare.
Tutti si augurano che il problema non venga risolto in “settimane”, come riferito in un primo momento da fonti in loco, ma molto rapidamente. Gli interessi economici globali in gioco sono infatti innumerevoli.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia