(ASI) La zona a nord del porto di Suez, una delle principali vie d'acqua del mondo e passaggio vitale tra il Mediterraneo e l'Oceano Indiano, è bloccato da ieri a causa di un mega-container che si è incagliato.
I conducenti non hanno valutato attentamente le misure di quel tratto marittimo. La nave non è riuscita a proseguire così il suo tragitto. Il mezzo si chiama “Ever Given, è lungo 400 metri, largo 59 e ha un peso di 200 mila tonnellate. Potrebbero essere necessari diversi giorni per rimuoverlo e permettere la ripresa del traffico regolare. Lo hanno reso noto vari media, tra cui la Bbc, l’ emittente televisiva del Regno Unito di Gran Bretagna.
La causa dell’ accaduto è dovuta probabilmente ad un forte vento che avrebbe generato una tempesta di sabbia, fenomeni naturali tipici di quell’ area. L’ evento ha però non poche ripercussioni a livello planetario. Transita infatti proprio in quel tragitto ben il 12% delle merci destinate al commercio globale.
L’ Autorità per il Canale di Suez ha fatto sapere, attorno al primo pomeriggio di oggi, che la navigazione è ripresa solo parzialmente sulla parte "originale", o storica, della linea d'acqua che dal 2015 ha avuto un parziale raddoppio. La situazione è quindi ancora in stallo sul suo secondo ramo progettato e realizzato più recentemente. Gli sforzi sono massimi per risolvere rapidamente la situazione che si è creata, ha assicurato il presidente dell’ Authority, Osama Rabie.
Le quotazioni del petrolio hanno avuto, in conseguenza di tali notizie incoraggianti in quanto lasciano sperare su un rapido ritorno alla normalità, questa sera un balzo. L’ indice Wti al Nymex ha concluso le contrattazioni odierne, dopo il forte calo di ieri, con un guadagno di 3,42 dollari, il 5,9%, a 60,87 dollari. Le scorte americane settimanali di greggio, che avevano fatto scendere il prezzo inizialmente a 25 centesimi, hanno registrato in data odierna il quinto aumento consecutivo.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia