(ASI) Arriveranno nella base militare siciliana, ma di proprietà statunitense, di Sigonella, cinque nuovi droni che permetteranno alla Nato di estendere il raggio di sorveglianza della Nato.
Nelle intenzioni dell’Alleanza atlantica questi nuovi velivoli permetteranno di raccogliere informazioni dall’Artico all’Africa occidentale. Nel dettaglio questi mezzi senza piloti andranno ad arricchire la dotazione dell’Alliance Ground Surveillance presso la Naval Air Station della “Piccola Saigon” come i militari yankee chiamano la base.
“Questi sono tra i droni da ricognizione più avanzati al mondo, che forniscono intelligence, sorveglianza e ricognizione di livello mondiale all'Alleanza”, ha spiegato il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg.
L’aereo senza pilota RQ-4D, ordinato per la prima volta nel 2012, è collegato al drone Global Hawk Block 40 dell’Aeronautica Militare statunitense per alta quota e lunga durata, ma modificato secondo le specifiche Nato. Questi nuovi velivoli a pilotaggio remoto possono volare per più di 30 ore alla volta, il che consente alla Nato di “coprire l’intera area euro-atlantica, dall’estremo nord al Sahel, dal Medio Oriente all’Atlantico”, ha aggiunto Stoltenberg. “Con cinque droni, possiamo monitorare due regioni tutto il giorno”, ha detto.
“Ci consentiranno di monitorare vaste aree dal cielo, fornendo in qualsiasi momento un quadro completo delle condizioni del suolo. Possono persino identificare ordigni esplosivi improvvisati” ha concluso.
Negli ultimi anni, il blocco militare ha intensificato le sue capacità di ricognizione e sorveglianza, specialmente nelle aree in cui la Nato era preoccupata per una potenziale aggressione russa. Gli Stati Uniti hanno droni d’attacco di stanza in Polonia e lo scorso gennaio hanno iniziato una missione con droni MQ-9 Reaper dell’Air Force in Romania.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia