(ASI) Il caso dell’ oppositore Alexei Navalny rischia, insieme alle conseguenze derivanti dalla dura repressione dei cortei organizzati in suo favore ma non autorizzati dalle autorità competenti in tutta la Russia, di gettare benzina sul fuoco.
“Non vogliamo isolarci dalla vita globale, però dobbiamo essere pronti per questo. Se vuoi la pace, preparati alla guerra”. E’ il duro monito, lanciato oggi dal ministro degli Esteri, in merito ad una possibile rottura totale delle relazioni tra il suo paese e l’Unione europea. La mossa ventilata diventerà realtà in caso di nuove sanzioni, minacciate da Bruxelles in seguito alla vicenda del blogger dissidente, nei confronti di Mosca. “Partiamo dal fatto che siamo pronti”, ha detto dunque Sergei Lavrov durante un’’ intervista, citata dall’agenzia di stampa Interfax, rilasciata durante il programma Solovyov . life. Sceglieremo tale strada – ha aggiunto il responsabile della diplomazia di Vladimir Putin – nel caso in cui saranno adottati altri provvedimenti punitivi, imposti “in alcuni settori che creano rischi per la nostra economia, anche nelle sfere più delicate” di essa. Il Cremlino ha provato a gettare subito acqua sul fuoco, incolpando i media internazionali di aver riportato, in modo errato, le affermazioni dell’ esponente del governo. Non desideriamo promuovere una interruzione dei rapporti con la controparte, a meno che non lo faccia quest'ultima, ha puntualizzato pertanto Dmitri Peskov, portavoce dello Zar. Ha evidenziato tuttavia, al contempo, la necessità di gestire e prevenire le “azioni ostili” che potrebbero trovare una rapida concretizzazione. Ha specificato quindi che bisogna essere in grado di sostituire, nel caso in cui dovesse“prevalere la follia, “quanto possiamo essere privati con infrastrutture nazionali”. E’ stata immediata la replica della Germania. Il governo tedesco ha comunicato, in mattinata a stretto giro, di giudicare negativamente la presa di posizione. Le parole pronunciate sono “sconcertanti e non possono essere condivisibili”, ha fatto sapere, ai giornalisti di Berlino rispondendo a una loro domanda, l’esecutivo guidato da Angela Merkel.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia