(ASI) Non accenna a diminuire la violenza, in Siria, a causa delle consuete interferenze esterne, che contrastano con quanto previsto dal diritto internazionale, davanti alle quali il mondo rimane in religioso silenzio.
Un forte ed ennesimo attacco israeliano è avvenuto, all’alba attorno alle 4 di questa mattina dal Libano che protesta inutilmente per le continue violazioni del proprio spazio aereo, nelle vicinanze del governatorato di Hama. Bombe e missili hanno preso di mira qui 5 postazioni militari iraniane e di milizie, sostenute da Teheran, alleate del leader Bashar al – Assad. Lo hanno riferito, nelle ultime ore, i media governativi. L’azione, contrastata dagli apparati di difesa locali che hanno abbattuto buona parte dei vettori lanciati dai jet con la Stella di David, ha causato vittime. Una famiglia, composta dai genitori e dai loro due figli, è morta a causa di un ordigno piombato sulla casa in cui abitava. L’osservatorio siriano per i diritti umani, con sede a Londra, ha attribuito l'origine dell’accaduto ad una tragica fatalità. Ha spiegato quindi che un razzo, lanciato dalla contraerea del posto nel tentativo di fare cessare l’aggressione, è finito accidentalmente sull’ edificio. Nessuno ha riferito, tuttavia con esattezza, la località in cui è avvenuta la tragedia. Il raid è il primo nell’area dal 20 gennaio, data in cui si è insediato Joe Biden alla Casa Bianca. Il nuovo numero uno di Washington pare che voglia mostrare una politica muscolare, nonostante l’impegno nella tutela dei valori cattolici espressa, nel discorso solenne, in occasione della cerimonia, di due giorni fa, in cui ha giurato fedeltà alla Costituzione Usa. Circa 200 soldati, una quarantina di camion e veicoli blindati americani sono entrati, nella Siria nord orientale, dal valico di al Waleed situato in Iraq. Lo scopo dell’operazione è, in base a quanto pubblicato dall'agenzia Sana che ha diramato oggi la notizia, quello di proteggere i giacimenti petroliferi nel territorio controllata dai curdi. Donald Trump aveva ritirato i propri uomini, lì presenti, poiché erano stati considerati “elementi ostili” dalle autorità locali. Il suo successore potrebbe non aver gradito anche tale scelta pacifica del tycoon.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia