(ASI) Il conflitto armato tra Azerbaijan e Armenia sta infuriando. Si è passati da una guerra di trincea a bombardamenti su larga scala. Continuano i cannonamenti dei villaggi e dei  grandi agglomerati cittadini. Si contano ad oggi, 200 soldati morti e decine di feriti civili tra le due parti. Ogni notte suonano le sirene, i più scappano correndo ai ripari. Siamo difronte ad uno scenario di guerra vera.

Sullo scacchiere delle alleanze geo-politiche, pesa il coinvolgimento della Russia alleata con l’  Armenia . Entrambi gli schieramenti chiedono aiuto, ma Bruxelles non ha gli strumenti per far cessare le ostilità. Si combatte duramente, per il controllo della regione, Nagorno-Karabakh. Territorio a maggioranza armena, appartenete territorialmente all’ Azerbaijan, resosi indipendente a seguito del crollo dell’ Unione Sovietica, e sostenuto dall’Armenia. Le ostilità erano cessate nel 1994, con la mediazione dell’ OCSE, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa, organo formato da Francia, Stati Uniti e Russia. Ma la mancata firma per un accordo di pace, non ha de facto, escluso il ritorno della guerra. Dalle ultime notizie, sappiamo come i razzi armeni di fabbricazione Russa, piovono su, Ganja, la seconda città dell’ Azerbaijan. La città conta circa 330 mila abitanti, dove la paura imperversa per le strade. Ci si rifugia dei sotterranei per paura dei bombardamenti. E persino nell’antica fortezza turca, denominata lo Scudo dell’Asia.

Si fugge dalla regione del Nagorno-Karabakh, un nuovo esodo, dove le famiglie cercano disperatamente di andarsene. La Croce Rossa denuncia bombardamenti a tappeto da tutte e due le parti in causa. Il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, avverte l’Azerbaijan che stanno morendo troppi civili armeni. La super potenza condivide con Erevan, svariate basi militari, ed un patto di mutua assistenza. Il conflitto sembra inasprirsi in queste ultime ore. Siamo lontani da un cessato il fuoco. Siamo difronte ad una vera e propria guerra.

Massimiliano Pezzella – Agenzia Stampa Italia

 

 

Fonte: Achemish / CC BY-SA (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)

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