(ASI) L’accordo raggiunto ieri sul taglio della produzione petrolifera ha lasciato particolarmente soddisfatto il presidente russo Vladimir Putin, che si era molto speso in tal senso.
Parlando a nome dell’uomo forte di Mosca, Dmitrij Peskov, il portavoce del Cremlino, ha spiegato che “l’intesa è frutto del compromesso raggiunto tra 22 paesi sui 23 che hanno partecipato. Il documento finale è stato definito molto positivo dal presidente: al momento continuano le consultazioni con le autorità messicane, che speriamo accettino i parametri concordati insieme agli altri paesi. L’accordo avrà un impatto estremamente positivo sui mercati internazionali”.
Ieri il cosiddetto Opec+, che oltre ai paesi esportatori di petrolio raggruppava anche i paesi come la Russia che non ne fanno parte, ha raggiunto un accordo per un taglio record della produzione di petrolio greggio, pari ad oltre un quinto della produzione complessiva attuale. Nello specifico si tratta di un taglio di 10 milioni di barili di petrolio al giorno per i prossimi due mesi per cercare di
stabilizzare un mercato affossato dal coronavirus; più nel dettaglio l’Arabia Saudita taglierà la sua produzione di quattro milioni di barili al giorno mentre la Russia di due e con tutti i membri d’accordo per una riduzione del 23%.
Nei giorni scorsi anche il presidente statunitense Donald Trump aveva fatto pressione affinché i paesi interessati arrivassero ad un’intesa pur precisando che la produzione degli Usa avrebbe comunque seguito la riduzione della domanda.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia