(ASI)“Mentre si attende che Abu Mazen si rechi all'Onu per chiedere il riconoscimento della Palestina come Stato membro, l'argomento di preminente importanza entra nelle agende politiche dei ministri degli Esteri dei Paesi di tutto il mondo.
In Italia, il ministro degli Esteri Frattini ha definito un "errore" questa mossa da parte dell'Autorità Nazionale Palestinese e si augura non vi siano sull'argomento "spaccature in seno all'Unione Europea".
Le dichiarazioni del ministro Frattini sono la palese dimostrazione ( qualora ce ne fosse ancora bisogno ) di chi comanda veramente in Italia ed in Europa e da dove arrivano le direttive importanti per la politica estera.
Secondo Frattini e su suggerimento di Tel Aviv, il popolo Palestinese non ha diritto ad essere riconosciuto come Nazione e come Stato perché questo contrasta con il progetto della “Grande Israele” che i sionisti non hanno mai abbandonato nemmeno quando hanno fatto finta di volere negoziare la pace.
Dalle dichiarazioni del nostro ministro degli esteri emerge una posizione di Frattini che è pregiudiziale ed obbedisce a precise istruzioni di scuderia che nessun ragionamento può fare recedere, ma denunciamo con forza la palese ingiustizia che si sta perpetrando da decenni da un occidente condizionato economicamente e politicamente dal potere del Sionismo internazionale, contro il sacrosanto diritto del popolo Palestinese di essere un popolo libero e sovrano sulla propria terra dalla quale è stato proditoriamente cacciato dagli israeliani che hanno poi perseguitato i Palestinesi in mille modi inumani come dimostrano le stragi di Sabra e Chatila ed i massacri di Gaza!
E’ ora che anche la politica estera italiana non sia più soggetta a condizionamenti stranieri, ma si basi su principi di equità, di giustizia e di riconoscimento dei diritti dei popoli al di fuori di ogni massoneria economica, religiosa o razzista perché così è giusto e perché questo coincide alla fine con i veri interessi del popolo italiano!