(ASI) Solo domenica 5 gennaio, una dichiarazione del premier iracheno Adel Abdul-Mahdi ha rivelato il vero perchè dell’azione di Trump che probabilmente rimarrà tristemente nei libri di storia: il generale Qassem Soleimani stava lavorando ad una pace tra Iran ed Arabia Saudita, ma gli americani lo hanno bloccato.
Domenica sera, nel corso della sessione altrettanto storica, in cui il Parlamento iracheno ha votato la vera e proprio espulsione dei militari americani dall’Iraq, il premier Adel Abdul-Mahdi ha rivelato una questione che può essere la chiave di lettura di tutta la faccenda e spiegare il perchè del gesto apparentemente folle e immotivato di Donald Trump.
L’Arabia Saudita, ha spiegato Adel Abdul-Mahdi, aveva inviato una lettera rivolta a Teheran, proponendo un piano di pace, e l’idea era stata accolta dagli iraniani che avevano inviato in missione diplomatica il loro massimo esponente in materia di paesi arabi. L’Iraq si era offerto come mediatore.
La PACE tra IRAN ed ARABIA SAUDITA, sarebbe stata per Donald Trump, un colpo più duro di qualsiasi attacco militare.
L’Arabia Saudita è il più grande acquirente di armi americane al mondo, e senza il falso spauracchio dell’Iran, Ryadh non avrebbe più speso i suoi petrodollari in armi.
Chi vive di armi ha cercato di bloccare con un’eliminazione fisica la pace.
L’andamento inarrestabile, però, è che le nazioni della regione si sono accorte che il fatto di venir messe una contro l’altra, è un gioco delle potenze per poter essere presenti, occupare le nazioni della regione, e trarre profitti.
Non a caso, proprio domenica, il Parlamento iracheno ha votato l’espulsione dei militari statunitensi dal proprio suolo. Le popolazioni della regione vogliono la libertà. Trump ieri ha reagito minacciando gli iracheni di sanzioni come l’Iran.
Trump però lotta in una battaglia già persa: per quanti missili, quante bombe, e quanti criminali possa avere, non potrà uccidere tutti gli abitanti del Medio Oriente e non potrà opporsi alla voglia di libertà di tutti loro.
Davood Abbasi