(ASI) Nella conferenza stampa di venerdì scorso a Pechino, Geng Shuang, portavoce del Ministero degli Esteri della Repubblica Popolare Cinese, ha risposto a tre domande simili poste dai giornalisti presenti a proposito dell'eliminazione del Generale Qassem Soleimani, comandante della Forza Quds, su ordine diretto di Donald Trump, che ha voluto così inviare un segnale pesantissimo a Tehran dopo gli assalti all'Ambasciata degli Stati Uniti a Baghdad dei giorni precedenti.
L'attacco, eseguito con un drone guidato contro il convoglio che trasportava il generale iraniano nell'area dell'aeroporto della capitale irachena, ha scatenato la reazione non solo dell'Iran ma di tutto il mondo islamico sciita, chiamando inevitabilmente in causa anche i principali partner di Tehran, tra cui Russia e Cina. Proprio la risposta di Pechino va misurata e soppesata in considerazione del crescente peso che il gigante asiatico sta acquisendo nella regione del Golfo, strategica per il completamento dell'iniziativa Belt and Road (Nuova Via della Seta) lanciata nel 2013 dal presidente Xi Jinping.
Nella prima mattinata del 3 gennaio scorso, il comandante iraniano della Forza Quds Qassem Soleimani è stato ucciso in un attacco aereo all'aeroporto di Baghdad. Gli Stati Uniti hanno confermato di aver lanciato l'attacco. Qual è il commento della Cina?
La Cina sta seguendo da vicino questa seria situazione. Ci opponiamo all'uso della forza nelle relazioni internazionali e riteniamo che tutte le parti dovrebbero attenersi fermamente ai propositi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e alle norme fondamentali che governano le relazioni internazionali. La sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Iraq devono essere rispettate, e la pace e la stabilità della regione del Golfo in Medio Oriente devono essere conservate. Esortiamo tutte le parti, in particolare quella statunitense, di mantenere la calma e di contenere ed evitare di aumentare ulteriormente la tensione.
Un'altra domanda sugli attacchi aerei statunitensi a Baghdad. La Cina ritiene che questa operazione sia un atto legale? Un funzionario iraniano ha detto che l'Iran si vendicherà per l'assassinio del generale. Che effetto può avere tutto ciò sulla situazione nella regione?
Come ho appena detto, ci opponiamo all'uso sfrenato della forza o alla minaccia dell'uso della forza nelle relazioni internazionali e crediamo che tutte le parti dovrebbero seguire i propositi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e alle norme fondamentali che governano le relazioni internazionali per gestire i loro rapporti e risolvere le divergenze. La sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Iraq devono essere rispettate, e la pace e la stabilità della regione del Golfo in Medio Oriente devono essere conservate. Esortiamo le parti coinvolte, in particolare gli Stati Uniti, a mantenere la calma e a contenere ed evitare di aumentare ulteriormente la tensione. Questo è nell'interesse di tutte le parti.
Il generale iraniano Soleimani, che ha avuto il ruolo più importante nella guerra contro l'ISIS, al-Nusra e altre formazioni terroristiche attive nella regione, è stato assassinato dalle forze armate statunitensi a Baghdad nella prima mattinata di oggi. Come giudicate questo atto provocatorio e i suoi effetti sulla pace e la stabilità del Medio Oriente?
Come ho detto, la Cina sta strettamente seguendo questa seria situazione. Ci opponiamo all'uso della forza nelle relazioni internazionali e riteniamo che tutte le parti dovrebbero attenersi ai propositi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e alle norme che governano le relazioni internazionali. La sovranità, l'indipendenza e l'integrità territoriale dell'Iraq devono essere rispettate, e la pace e la stabilità della regione del Golfo in Medio Oriente devono essere conservate. Esortiamo le parti coinvolte, gli Stati Uniti in particolare, a mantenere la calma e a contenere ed evitare di accrescere ulteriormente la tensione.