(ASI) Il presidente boliviano Evo Morales, esautorato da un colpo di stato avvenuto dopo le elezioni di novembre, ha duramente criticato la decisione del governo provvisorio di La Paz si espellere i diplomatici di Messico e Spagna e di interrompere le relazioni diplomatiche con il Venezuela.
Per Morales l'espulsione di diplomatici del Messico e della Spagna da parte del governo de facto rappresenta “un atto di disprezzo per il diritto internazionale”.
Via Twitter Morales ha spiegato che: “Gli autori del colpo di stato cercano legittimità, ma esercitano solo violenza contro i paesi gemelli”.
Da parte la presidente ad interim Áñez ha giustificato l'espulsione dei funzionari delle ambasciate del Messico e della Spagna per aver “gravemente danneggiato la sovranità e la dignità del popolo boliviano con attività che violano la Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche”.
Sula vicenda la delegazione dell'Unione europea in Bolivia ha espresso “profonda preoccupazione” per l’escalation della tensione tra Bolivia e Spagna, che ha portato alla dichiarazione di “persona spiacevole” a funzionari diplomatici di entrambi i paesi.
Il governo spagnolo ha dichiarato sgradevoli tre diplomatici boliviani accreditati a Madrid e ha chiesto che lasciassero il paese, in risposta a quello che Madrid definiva un “gesto ostile”.
Nel tentativo di alleviare la tensione, il ministro degli Esteri del governo de facto della Bolivia, Karen Longaric, ha affermato che i rapporti con la Spagna "non possono fermarsi" e ha persino chiesto di "rafforzarli".
Fabrizio Di Ernesto-Agenzia Stampa Italia