(ASI) Dopo il successo dello scorso anno, il Centro Nazionale Fiere e Congressi di Shanghai è pronto ad ospitare, dal 5 al 10 novembre prossimi, la seconda edizione del China International Import Expo (CIIE), il mega-evento pensato dalla macchina organizzativa del Paese asiatico per permettere alle aziende di tutto il mondo e dei più svariati settori - con focus su quelli innovativi - di promuovere i propri prodotti di fascia alta sul mercato cinese. L'iniziativa segue il nuovo corso della politica economica inaugurata dal presidente Xi Jinping, che prevede una maggiore apertura alle imprese straniere interessate ad esportare o investire in Cina nel quadro di una più generale trasformazione del sistema Paese da fabbrica a mercato del mondo.
Organizzato dal Dipartimento del CIIE e dallo stesso Centro Fiere, sotto l'egida del Ministero del Commercio della Repubblica Popolare Cinese e del Governo della Municipalità di Shanghai, la sei giorni può vantare anche in questa seconda edizione prestigiosi partner internazionali: l'Organizzazione Mondiale per il Commercio (WTO), il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), la Conferenza sul Commercio e lo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNCTAD), l'Organizzazione per l'Alimentazione e l'Agricoltura delle Nazioni Unite (FAO), l'Organizzazione per lo Sviluppo Industriale delle Nazioni Unite (UNIDO) e il Centro per il Commercio Internazionale (ITC) di Ginevra.
Secondo le dichiarazioni rilasciate martedì dal viceministro cinese al Commercio Wang Bingnan, la città di Shanghai è in attesa di una seconda edizione che si preannuncia ricca di eventi e incontri a carattere B2B e B2C. Il CIIE 2019 si dipanerà lungo una superficie complessiva pari a 360.000 metri quadrati (60.000 in più dello scorso anno), chiamata ad ospitare le sette aree principali e i tre momenti tematici dell'evento: l'esposizione dei singoli Paesi, l'esposizione delle aziende e il secondo Forum Economico Internazionale di Hongqiao.
Per quanto riguarda l'expo dei protagonisti istituzionali, cui sarà riservato uno spazio espositivo di ben 30.000 metri quadrati dove prenderanno posto i padiglioni dei 64 Paesi ufficialmente registrati e delle tre organizzazioni internazionali coinvolte, tutte queste realtà saranno presenti a Shanghai «con padiglioni dal design unico per presentare i loro successi e traguardi, il loro ambiente per gli investimenti e i loro settori d'eccellenza», ha ricordato Wang in conferenza stampa.
In particolare, i Paesi ospiti d'onore saranno quindici, tra cui anche l'Italia, che aveva ufficializzato la sua partecipazione lo scorso 12 luglio, qualche settimana prima della crisi di governo. Oltre al nostro Paese ci saranno Francia, Russia, Repubblica Ceca e Grecia per l'Europa, India, Malesia, Thailandia, Kazakhstan, Uzbekistan, Giordania e Cambogia per l'Asia, Perù e Giamaica per l'America, e Zambia per l'Africa. In totale, tuttavia, considerando ospiti e inviati aziendali, saranno 170 i Paesi e territori rappresentati quest'anno nella capitale economica cinese, contro i 130 della scorsa edizione.
Il CIIE aprirà i battenti a meno di due settimane dalla pubblicazione del nuovo rapporto Doing Business della Banca Mondiale, che ha premiato la Cina come una delle dieci economie capaci di compiere il salto in avanti più significativo nel corso dell'ultimo anno in termini di miglioramento del clima per gli investimenti, passando in classifica generale dal 46° posto dello scorso anno al 31° di quest'anno. Il rapporto, che generalmente prende in considerazione il centro economico più importante in ciascuna nazione del mondo, ha premiato proprio Shanghai che, nei primi nove mesi di quest'anno, ha attratto investimenti esteri pari a quasi 37 miliardi di dollari, circa il 9% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Senz'altro, uno dei dati più importanti per le sue ricadute politiche è quello relativo alla presenza statunitense. L'area espositiva riservata alle aziende a stelle e strisce al CIIE 2019 copre una superficie di 47.500 metri quadrati, la più grande fra tutte quelle occupate dalle delegazioni imprenditoriali estere, che farà spazio a ben 192 realtà provenienti dagli States, in aumento del 18% rispetto alla scorsa edizione. Numeri che testimoniano concretamente la volontà della Cina di aumentare le sue importazioni dagli Stati Uniti, come sperato da Donald Trump nel quadro delle tese trattative commerciali degli ultimi mesi.
Il Belpaese, comunque, non starà a guardare. Secondo quanto riporta la redazione italiana di CRI saranno più di 170 le aziende italiane al CIIE di quest'anno, sebbene in un'area espositiva più piccola, pari a 6.671 metri quadrati, dedicati in particolare ai settori trainanti del Made in Italy: auto, moda, lusso, mobili ed altro ancora. Stando ai numeri citati da Massimiliano Tremiterra, responsabile dell'Ufficio ICE-Agenzia di Shanghai, intervistato da Xinhua, circa 2.000 metri quadrati saranno riservati a 90 piccole e medie imprese interessate a proporre sul mercato cinese particolari produzioni di alta qualità.
«Molte delle aziende partecipanti hanno già beneficiato della partecipazione alla scorsa edizione del CIIE», ha ricordato Tremiterra ai microfoni dell'agenzia cinese, specificando che in quell'occasione «si erano segnalati nuovi accordi, relazioni e confronti» facendo della presenza italiana a Shanghai «un'esperienza significativa per tutti coloro che vi presero parte». «Siamo ottimisti rispetto ad un futuro che veda questi numeri crescere ulteriormente, portando vantaggi ad entrambi i Paesi e le economie», ha aggiunto lo stesso Tremiterra.
Come riportato dall'ANSA, citando Xinhua, il primo prodotto italiano già arrivato da qualche giorno a Shanghai è il pattugliatore veloce FSD 195, realizzato dal costruttore navale Ferretti ma, tra i big del nostro Paese, è prevista la anche la presenza di Maserati.
Andrea Fais - Agenzia Stampa Italia