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                             Usa, raggiunto a fatica un primo accordo sul debito, evitato per ora il crollo finanziario statunitense e la crisi economica mondiale

(ASI) Il Presidente degli Stati Unito Obama ha annunciato che un primo accordo sull'innalzamento del limite del debito pubblico è stato raggiunto. La prima parte di questo accordo prevede che saranno tagliate spese per circa un trilione di dollari nei prossimi 10 anni, tagli che entrambe le parti avevano già concordato sin dalla fase iniziale in questo controverso processo.


Obama ha dichiarato: “ Non era questo l'accordo preferito, ma gli Usa, stante la grande crisi economica causata principalmente dal forte esposizione debitoria pubblica dello stato americano, per evitare il crollo finanziario non solo nazionale, siamo stati costretti a fare delle importanti rinunce e  finanziare la più bassa somma annuale da destinare alla spesa pubblica interna dal 1953 ad oggi, da quando era presidente Eisenhower”. Inoltre il presidente ha esortato i legislatori ad approvare definitivamente il piano nei prossimi giorni.

Lo ricordiamo che questo accordo è arrivato dopo interminabili controversie fra Repubblicani e Democratrici, con i conservatori del Tea Party a fare nelle trattative il classico ago della bilancia.  Infatti i rappresentanti del Tea party erano fortemente intenzionati  a tagliare maggiormente le spese sociali e a diminuire le tasse soprattutto dei più ricchi.

In ogni caso, se per ora si è evitato il crollo finanziario statunitense , ma le cui ripescussioni sarebbero state imprevedibili e dannose per l'intero pianeta,  la crisi economica americana non è stata superata.                 Infatti la necessità di alzare il limite del debito pubblico nasce per evitare il rischio di non poter rimborsare il suo eccessivo debito pubblico stimato nella straordinaria cifra di14.300 miliardi di dollari, di cui circa il 47 % del debito è dovuto agli stranieri. I maggiori creditori sono, rispettivamente, Cina, Giappone e Regno Unito.

 

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