(ASI) Un magistrato della Corte suprema venezuelana (Tsj), Christian Zerpa, è fuggito negli Usa per non avallare il nuovo mandato presidenziale di Nicolas Maduro ed il relativo insediamento che si terrà giovedì prossimo, il 10 gennaio.
Parlando con la stampa statunitense Zerpa ha spiegato che la vittoria del Capo dello Stato “è frutto di un’elezione non libera e priva di tutte quella garanzie necessarie perché il processo possa essere riconosciuto dalla comunità internazionale e dagli stessi venezuelani". "Ho deciso assieme alla famiglia di lasciare il Venezuela per disconoscere il governo di Nicolas Maduro", ha aggiunto il magistrato della camera elettorale.
A oltre sei mesi dalle elezioni, che si sono tenute nel maggio dello scorso anno, Zerpa ha poi sottolineato che il ritardo della sua decisione è dovuto al timore per le possibili ritorsioni di Caracas. "Siamo in presenza di una autocrazia che ha condannato chiunque si sia opposto alla sua visione sull'esercizio del potere", ha spiegato il togato denunciando il fatto che se la persona che critica "è stata parte del governo corre il rischio di essere perseguitato e incarcerato", come successo "ad un ex ministro dell'Energia ed ex presidenti della Pdvsa", la compagnia energetica statale. "Ho una famiglia cui dovevo pensare” ha concluso.
Il Tsj ha diffuso una nota nella quale riferisce che il magistrato sarebbe sotto indagine per “molestie sessuali e violenza psicologica nei confronti delle colleghe”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Corte suprema, Maikel Moreno, che ha definito le accuse mosse a Zerpa “indecorose e immorali”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia