(ASI) Berlino- Sono riusciti a raggiungere perfino i dati personali della cancelliera Angela Merkel, ma non ne hanno pubblicato quelli sensibili. Così non è stato per molti altri politici tedeschi, fra i quali lo stesso presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier.
Numeri di carte di credito e di telefono, codici, indirizzi postali e password di personaggi della politica, di attori e di giornalisti televisivi in Germania sono stati vittime di un attacco informatico su larga scala, del quale ora sono stati pubblicati i risultati su Twitter.
Il partito dei Verdi è stato fra i più colpiti, dove il leader nazionale Robert Habeck si è ritrovato online persino fotografie personali e conversazioni private fatte al tempo con la moglie e i figli. Il portavoce del partito ha parlato di un colpo mirato per screditare il movimento di fronte agli elettori, ora che i Verdi hanno maggiori possibilità di affermarsi anche a livello nazionale.
Estranei all’attacco sono stati invece i politici dell’ultradestra di Alternative für Deutschland, unica eccezione nel panorama politico tedesco. Per il portavoce di Afd Christian Lüth il suo partito è stato ignorato solo perché al tempo dell’attacco (fino a ottobre del 2017) l’estrema destra non era ancora in parlamento. Un’opinione che risulta poco credibile se confrontata con i profili di tanti politici locali di altri schieramenti hackerati nello stesso periodo.
Secondo le autorità per la sicurezza nazionale, gran parte dei dati sarebbero usciti già prima di Natale e pubblicati da un account Twitter con base ad Amburgo e forte di 17mila follower. «Un incidente che per la sua entità non può essere sottovalutato», hanno detto dal ministero degli Affari interni, dove il ministro Horst Seehofer ha dichiarato che si è trattato di un uso fraudolento e frequente di codici di accesso ad archivi cloud.
Mentre la ministra della Giustizia Katarina Barley ha avvertito che si è trattato di un’azione illegale contro la democrazia, volta a minare la fiducia dei cittadini verso i politici, il quotidiano Bild Zeitung ha confermato che il materiale hackerato risale a prima del 2018.
Alcuni dei documenti pubblicati sono stati giudicati dalle autorità come dei fake palesi, ma la natura dell’attacco non è stata ancora compresa fino in fondo.
Dopo le numerose violazioni informatiche subite nei mesi scorsi, tutti i sospetti ricadono ancora una volta sui servizi segreti russi, che più di una volta hanno usato i social network per accedere illegalmente ai profili privati di figure note al pubblico e impegnate in politica, per condizionare i trend elettorali con la diffusione di notizie false e la creazione di account troll creati ad hoc.
Lorenzo Nicolao – Agenzia Stampa Italia