(ASI) Il Tribunale supremo elettorale boliviano (Tse) ha ratificato la candidatura del presidente uscente Evo Morales, alle primarie presidenziali previste nel prossimo gennaio ed alle successive presidenziali di ottobre.
Se Morales dovesse vincere le primarie e le successive presidenziali rimarrebbe al poter per il tempo record di 16 anni. Morales è attualmente l’unico candidato per il Mas, Movimento al socialismo. La decisione del Tse, arrivata in anticipo rispetto alla scadenza prevista per il fine settimana ha però suscitato la reazione delle opposizioni che sostengono che la Costituzione escluda la possibilità di un nuovo mandato per Morales.
L’attuale Capo di Stato ha assunto la carica nel gennaio 2006 e nel 2009 ha fatto approvare una riforma costituzionale che reso possibile la sua elezione per due mandati consecutivi di cinque anni, candidandosi e vincendo nel 2010 e nel 2014.
Nel 2016 si è tenuto un nuovo referendum per una nuova riforma costituzionale mirante a vietare la rielezione delle alte cariche di governo; la maggioranza, per pochi voti il 51,3%, bocciò il referendum ma in seguito la Corte costituzionale ha accolto un ricorso del Mas stabilendo che il veto era incompatibile con l'esercizio del diritto umano di essere eletto abolendo di fatto ogni possibile vincolo.
Oltre a quella di Morales, in tandem con il suo vice, il Tse ha accolto altre sette candidature tra cui quella dell'ex presidente Carlos Mesa, uno dei più accesi critici della campagna contro la nuova corsa di Morales. Mesa, presidente dal 2003 al 2005, correrà in ticket con un ministro del suo governo, Gustavo Pedraza. Respinta una sola delle candidature, quella del Fronte per la vittoria (Fpv), segnatamente per irregolarità nel nome del vicepresidente proposto, Ariel Hurtado.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia