(ASI) L'Italia partecipa alla conferenza in programma a Berlino il 3 e il 4 settembre sulla crisi della regione del Lago Ciad, le cui acque si sono ridotte in pochi anni del 90% e le cui sponde vedono la recrudescenza dell’estremismo violento ad opera di Boko Haram, e in quella sede confermerà lo stanziamento di 15 milioni di euro per il 2019 per iniziative di emergenza e programmi di sviluppo in favore delle popolazioni che vivono nei paesi che circondano il bacino del lago, oltre all’impegno a favore del miglioramento della sicurezza nella regione.
La conferenza vuole affrontare le questioni che riguardano la grave crisi umanitaria che coinvolge oltre 10 milioni di persone che abitano nella zona ma più in generale le questioni legate ai cambiamenti climatici e allo sviluppo sostenibile e il loro riflesso sulla sicurezza dei Paesi. La regione vive, infatti, una profonda crisi legata a plurimi fattori, politici, economici e umanitari ma che prendono origine dalla tragica riduzione delle acque del lago, fonte di vita per milioni di persone. Dal 1962 al 2014, il livello del lago, il settimo al mondo per ordine di grandezza ma privo di emissari, si è abbassato di quattro metri causando il degrado delle zone circostanti, la marginalizzazione economica e gravi problemi alla sicurezza del Paese. Gli effetti negativi di tutto ciò, secondo l'Onu, coinvolgono 45 milioni di persone e hanno esposto la popolazione, in particolare i giovani, a rischi di essere arruolati o vittima dell’estremismo violento come quello praticato dai soldati di Boko Ha
L'obiettivo della conferenza di Berlino è quello di superare la dimensione puramente umanitaria affrontata nella Conferenza di Oslo del 2017 e di promuovere, in un'ottica di lungo periodo, la stabilità e lo sviluppo sostenibile della regione. I temi all'ordine del giorno sono: il rafforzamento di un approccio multi-settoriale e coordinato per far fronte alle cause profonde della crisi della regione; il sostegno ai governi colpiti dalla crisi e il rafforzamento della collaborazione sul piano regionale e internazionale; la mobilitazione di risorse internazionali per rispondere alle esigenze umanitarie di breve e lungo periodo, in particolare dei gruppi piu' vulnerabili; la difesa dei principi dell’aiuto umanitario, in particolare il diritto all'accesso e la protezione dei civili; il rafforzamento della resilienza, della stabilità e dello sviluppo sostenibile per rispondere alle esigenze di medio e lungo periodo della popolazione. Un'attenzione particolare sarà rivolta alle tematiche di genere. Da parte sua l'Italia oltre ad assicurare lo stanziamento, derivante dagli impegni assunti sul Niger alle conferenze di Oslo nel febbraio 2017 e a Parigi nel dicembre 2017, valorizzerà lo studio di fattibilità in parte finanziato dal Ministero dell'Ambiente per il trasferimento di acqua dal bacino del Congo al lago Ciad.