(ASI) - Nuovi problemi in vista per Donald Trump e il suo governo; la giustizia americana ha riconosciuto colpevoli due collaboratori del Presidente degli Stati Uniti.
Il primo a essere giudicato è stato l’ex direttore della sua campagna elettorale, Paul Manafort, che era sotto processo in Virginia. Manafort è stato riconosciuto colpevole di 8 dei 18 capi di accusa di cui doveva rispondere: cinque capi di accusa di evasione fiscale e tre di frode bancaria. E’ stato giudicato colpevole anche l’ex avvocato del presidente, Michael Cohen, che si è consegnato all’Fbi, ammettendo di essere colpevole di evasione fiscale, frode bancaria e di aver violato le leggi del finanziamento elettorale. In particolare riguardo al presunto pagamento delle due donne che sostenevano di aver avuto una relazione con Trump, per una somma complessiva di 280 mila dollari presi dai fondi destinati alla campagna elettorale. I fatti risalirebbero all’autunno del 2016 dove, a poche settimane dal voto, era necessario evitare che storie poco limpide uscissero e compromettessero così la scalata al potere di Donald. Insomma, Cohen era l’uomo addetto a risolvere i problemi più difficili di Trump e per questo rischia 5 anni di carcere, ma la sentenza verrà definita il 12 dicembre; per ora però è libero su pagamento di 500 mila dollari di cauzione.
Paul Manafort invece è l’ex direttore della campagna elettorale del presidente e dovrà invece subire un secondo processo il mese prossimo a Washington, per aver mentito sotto giuramento all’Fbi, per riciclaggio e per aver lavorato come lobbista per un Paese straniero, l’Ucraina, senza dichiararlo ufficialmente.
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia
Claudia Piagnani - Agenzia Stampa Italia