(ASI) All'ex presidente brasiliano Dilma Rousseff è stato impedito di visitare il suo predecessore e mentore politico Luiz Inácio Lula da Silva, presso la sede della sovrintendenza della Polizia federale a Curitiba, dove quest'ultimo agli arresti dallo scorso 7 aprile.
La Rousseff è stata bloccata all'ingresso nonostante fosse accompagnata dai senatori del Partito dei Lavoratori (Pt) Roberto Requião, Gleisi Hoffmann, Lindberg Farias e dall'ex ministra Eleonora Menicucci. Oltre a quella dell'ex capo di Stato sono state richieste tutte le richieste di far visita a Lula.
La notizia, riportata dai media, ha ovviamente avuto ampio risalto nel paese indio latino.
La Rousseff ha detto che la decisione delle autorità è "molto strana" dal momento che non vi sono motivi per tenere Lula in isolamento.
Lula è stato condannato con l'accusa di corruzione e riciclaggio di denaro per un caso centrato su un appartamento a tre piani nella città costiera di Guarujà. La sentenza in appello, di dodici anni e un mese di reclusione, aggravava quella di primo grado emessa dal giudice federale Sergio Moro. Secondo Moro, l'appartamento sarebbe stato dato a Lula dal gigante delle costruzioni Oas, come anticipo di una tangente da 2,2 milioni di dollari per avere garanzie su importanti contratti nella compagnia statale petrolifera Petrobras e in altre opere pubbliche. L'ex presidente si è consegnato alla polizia federale il 7 aprile, due giorni dopo l'ordine di arresto emanato da Moro.
La doppia sentenza contro Lula, come richiede la cosiddetta legge sulla "Fedina pulita", impedisce in linea di principio al leader del Partito dei lavoratori (Pt), di presentarsi alle presidenziali di ottobre. La stessa normativa garantisce però al condannato la possibilità di presentare un ricorso detto di "sospensione di ineleggibilità". Una strada che Lula potrebbe percorrere rivolgendosi alla Corte suprema (Stj) o al Tribunale supremo federale (Stf), entro il 15 agosto. In alternativa, può comunque presentare la candidatura in via preventiva. Starà alla procura individuare i possibili vizi legali e ottenere dalle autorità elettorali la sentenza che rende impossibile la corsa. Il Partito dei lavoratori ha in questo senso tempo fino a venti giorni prima delle elezioni per proporre un altro candidato.
Fabrizio Di Ernesto-Agenzia Stampa Italia