(ASI) Nonostante il carcere l'ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva è sempre in testa nei sondaggi in vista delle presidenziali previste in autunno. L'ultimo sondaggio effettuato da Datafolha accredita a Lula circa il 31% dei sondaggi, quasi il doppio del principale rivale l'ultraconservatore Jair Bolsonaro, fermo al 16%. Intorno al 10% solo l'ex senatrice ambientalista Marina Silva.
Qualora in base alla legge Lula non si potesse candidare tra Bolsonaro rimarrebbe fermo al 16%, percentuale che raggiungerebbe anche Silva.
Se l'ex presidente non potesse candidarsi il Partito democoratico dei lavoratori (Pdt) candiderebbe l'ex ministro Ciro Gomes, che si fermerebbe però all'8%.
Ancora da verificare le possibili aspirazioni di altri big della scena nazionale: l'ex governatore dello Stato di San Paulo, Geraldo Alckmin, gode del 5 per cento dei favori, una quota che si spinge all'8 per cento senza l'ex presidente agli arresti. Molto in ritardo l'ex ministro delle Finanze Henrique Meirelles, fermo all'1 per cento in entrambe gli scenari mentre la corsa dell'attuale presidente Michel temer verrebbe appoggiata dall'1 per cento dei brasiliani in presenza di Lula, e del 2 per cento senza.
Le elezioni generali brasiliane si terranno il 7 di ottobre al primo turno e il 28 ottobre in caso di ballottaggio. Il voto servirà ad eleggere le principali cariche politiche della federazione: governatori, deputati statali, deputati federali, senatori e il presidente della Repubblica. Il voto più importante è sicuramente quello presidenziale, il cui mandato dura cinque anni ed è rinnovabile. Nel caso nessun candidato raggiunga il 50 per cento più 1 dei voti validi, si passerà al ballottaggio, così come è avvenuto in tutte le elezioni presidenziali brasiliane dal 1985.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia