Siria, Russia e Usa sul piede di guerra

(ASI) “La Russia giura di abbattere tutti i missili sparati verso la Siria. Tieniti pronta, Russia, perché stanno per arrivare, belli, nuovi e “intelligenti”! Non dovreste essere alleati di un animale assassino (Assad ndr) che uccide la sua gente con il gas e si diverte!”.

Lo ha scritto Donald Trump, su Twitter, aggiungendo: “Le nostre relazioni con la Russia sono peggiori di quanto non lo siano mai state, compresa la Guerra Fredda. Non c'è ragione per questo”. Il presidente americano ha risposto così all’ambasciatore di Mosca in Libano, Alexander Zasypkin, che aveva detto qualche ora prima, leggendo un’epistola di Vladimir Putin durante un’intervista televisiva, che il Cremlino è pronto ad abbattere i vettori che il pentagono e i suoi alleati spediranno contro il regime di Damasco, distruggendo le loro rampe di lancio. La portavoce del ministero degli esteri moscovita, Maria Zakharova, ha replicato: “I missili “intelligenti” dovrebbero volare contro i terroristi non verso il governo legittimo” siriano “che lotta da molti anni contro il terrorismo internazionale sul suo territorio”. Ha accusato poi la Casa Bianca di voler attuare l’iniziativa bellica per eliminare le prove dell’attacco, avvenuto secondo l’Occidente con armi chimiche, nella regione della Duma. “L’idea globale – si è chiesta – è quella di rimuovere velocemente le tracce della provocazione” in modo che “gli ispettori internazionali dell’Opac non avranno nulla da cercare in quanto a prove?”. Vladimir Putin ha espresso, nel pomeriggio, la sua posizione: “La situazione nel mondo non può che suscitare preoccupazione, sta diventando sempre più caotica. La Russia spera però che il buon senso prevalga e che il sistema mondiale diventi stabile e prevedibile”. Il suo portavoce, Dmitri Peskov, ha commentato: “Non prendiamo parte alla Twitter – diplomazia, sosteniamo approcci seri. Come sempre, crediamo che sia importante non intraprendere passi che potrebbero danneggiare una situazione già fragile”.

Sono iniziate oggi, intanto, le esercitazioni della marina militare russa, in prossimità delle acque territoriali siriane. L’agenzia di stampa Interfax ha specificato che tutto ciò si ripeterà dal 17 al 19 aprile e dal 25 al 26. Saranno coinvolti 15 vascelli e diversi sottomarini. Il deputato, Dmitri Sablin, ha smentito la notizia della fuga del presidente siriano Bashar al – Assad da Damasco. Il governo di quest’ultimo ha definito “spericolate” le minacce americane, col pretesto delle armi chimiche, in quanto – si legge nel comunicato diffuso dall’agenzia di stampa Sana – “mettono in pericolo la pace e la sicurezza internazionali”.

La Francia e la Gran Bretagna stanno preparando, insieme ai colleghi americani, i raid contro l’esercito siriano (tutelato, dal 1971, da Mosca) che potrebbero iniziare entro la fine di questa settimana. La diplomazia sembra essere paralizzata: gli Stati Uniti hanno posto il veto a una bozza di risoluzione russa finalizzata ad avviare indagini indipendenti. Mosca ha proposto poi il suo testo, ma Washington lo ha bloccato. L’Unione Europea ha espresso preoccupazione per la situazione, mentre l’Eurocontrol, l’organizzazione per la sicurezza dei voli nel vecchio continente, ha diramato un’allerta, invitando le linee aeree a volare con prudenza nelle rotte del Mediterraneo orientale a causa di “possibili attacchi missilistici sulla Siria nelle prossime 72 ore”. I rischi di una terza guerra mondiale sono, purtroppo, sempre più forti.

Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia

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