(ASI) L'ex presidente Lula può essere arrestato. Lo ha stabilito a stretta maggioranza, sei voti contro cinque, la Corte suprema brasiliana in merito alla sorte di Luiz Inacio Lula da Silva condannato a 12 anni ed un mese di prigione per corruzione e riciclaggio. Da qui a tre settimane quindi l'ex capo di Stato dovrebbe essere tradotto in carcere, mentre entro il 10 aprile la difesa potrà sollevare nuove istanze che però non cambieranno la decisione della Corte suprema.
La decisione della Corte rischia di pesare notevolmente sulle previsioni previste in autunno dal momento che tutti i sondaggi danno Lula in vantaggio ma la condanna e la reclusione lo metterebbero fuorigioco in quanto non più incensurato.
In vista delle elezioni Lula ha terminato la settimana scorsa un'iniziativa elettorale contrassegnata da contestazioni e scontri, in un clima inquinato dalle polemiche sulla corruzione sollevate dalle infinite indagini del pool Lava Jato. Un clima che le più alte autorità dello stato hanno chiesto di stemperare anche per non far perdere al paese la strada della difficile ripresa economica e sociale.
Lula è stato condannato lo scorso 24 gennaio con l'accusa di corruzione e riciclaggio di denaro per un caso centrato su un appartamento a tre piani (triplex) situato nella città costiera di Guarujà. La sentenza in appello, di dodici anni e un mese di reclusione, aggravava quella di primo grado emessa lo scorso anno dal giudice federale Sergio Moro, all'interno dell'operazione Lava Jato, la Mani Pulite brasiliana.
Fabrizio Di Ernesto-Agenzia Stampa Italia