(ASI)L’avvelenamento dell’ex spia del Kgb Sergey Skripal e della figlia Julia è stato un “attacco terroristico” da cui Londra non è stata in grado di proteggere le vittime, o una “messa in scena” delle autorità britanniche.
O queste ultime “non sono in grado di fornire protezione, diciamo così, contro questo tipo di attacchi terroristici, oppure esse hanno direttamente o indirettamente – non sto accusando nessuno di nulla – messo in scena un attacco contro un cittadino russo”, ha detto il diplomatico russo Vladimir Ermakov all’incontro organizzato da Mosca, con gli ambasciatori accreditati (quello del Regno Unito ha declinato l’invito), volto a dimostrare l’innocenza del Cremlino. Il funzionario del governo di Valdimir Putin ha aggiunto che l’eventuale utilizzo del gas nervino avrebbe provocato un numero di vittime molto più elevato e ha colto l’occasione così per rincarare la dose, sostenendo che quanto è accaduto nelle strade di Salisbury sarebbe stato organizzato dall’intelligence di Washington, al fine di accusare il nemico di sempre. Londra ha respinto tale versione dei fatti,incolpando nuovamente lo stesso Putin in merito alla paternità dell’accaduto. Il capo dell’Eliseo, Emmanuel Macron, ha concordato col leader della Casa Bianca, Donald Trump, di approvare misure contro la Russia per l’accaduto.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia