(ASI) La presentazione, effettuata ieri da Vladimir Putin, del supermissile russo in grado di colpire qualsiasi località ha suscitato reazioni negli Stati Uniti.
Secondo alcuni analisti, il vettore mostrato non sarebbe così pericoloso e quindi le affermazioni del capo del Cremlino avevano solo lo scopo di raccogliere consensi in vista delle presidenziali del 18 marzo. Le autorità di Washington ritengono tuttavia che questa dimostrazione di forza violi i trattati internazionali. Anche l’Alleanza Atlantica ha bollato le minacce di Mosca come “inaccettabili e controproducenti”. Lo ha fatto sapere la portavoce dell’organizzazione, Oana Lungescu, che ha aggiunto che l’Occidente continuerà a dialogare. Ha spiegato inoltre che “la difesa missilistica dell'Alleanza non è progettata né diretta contro la Russia, il nostro sistema difende dai missili balistici provenienti da fuori dall'area euro-atlantica”. Ha rassicurato poi sul fatto di non volere “una nuova guerra fredda, o una nuova corsa alle armi”, poiché tutti ritengono validi gli accordi relativi ai controlli di queste ultime. La tensione tra le superpotenze sta aumentando, però, di ora in ora in diversi scenari, in particolare in quello siriano. L’esercito di Damasco è stato ritenuto responsabile oggi, dal tycoon Donald Trump e dalla cancelliera tedesca Angela Merkel, dell'uso di armi chimiche di domenica scorsa nella regione della Ghouta orientale. L’ambasciata russa in Siria ha invitato tuttavia la Casa Bianca a non cercare pretesti per esautorare il rais Bashar al –Assad.
Marco Paganelli – Agenzia Stampa Italia