(ASI) La prossima settimana una missione intenrazionale operarerà in Siria per virificare l'utilizzo di armi chimiche nel corso di questo 2017.
Lo riferisce l'agenzia AP citando fonti interne all'amministrazione del presidente siriano Bashar al Assad. Da quanto si apprende il legittimo governo di Damasco ha già dato la propria disponibilità alla missione per fare tutte le verifiche del caso e smentire le accuse dei ribelli secondo cui sarebbe stato l'esercito regolare ad utilizzare questo tipo di armi.
Il vice ministro degli Esteri Faysal Mekdad ha anche precisato che la delegazione dell'Organizzazione per il Divieto delle Armi Chimiche e la squadra degli ispettori internazionali arriverà in Siria al massimo entro 10 giorni. Mekdad ha anche smentito nuovamente l'accusa mossa al governo siriano di aver utilizzato armi chimiche lo scorso 4 aprile per vincere la resistenza della città nord-occidentale di Khan Sheikhoun in cui sono morte circa 100 persone; per altro in un momento in cui i ribelli si stavano ritirando dalla zona ed i lealisti erano ad un passo dalla vittoria.
Oltre ai ribelli a sostenere la tesi dell'attacco chimico portato dagli uomini legati al presidente Assad ovviamente gli Usa che sebbene abbiano armato e finanziato i ribelli fin dall'inizio del conflitto siriano non sono riuscuti a realizzare quel cambio di regime che avrebbe permesso di rompere il fronte che lega Hamas, l'Iran e la Siria, ovvero gli stati della regione non ancora legati a doppio filo a Washington.
Opportuno ricordare che dopo il presunto attacco dello scorso 4 aprile gli Usa hanno fatto partire dalla base aerea di Shayrat un raid punitivo ai danni dell'esercito siriano.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia