(ASI) Secondo giorno di missione negli Stati Uniti per il Sottosegretario agli Affari Esteri, Vincenzo Amendola, che da ieri è a New York per partecipare a diversi incontri al Palazzo di Vetro, sede delle Nazioni Unite.
Il primo incontro della giornata al Consiglio di Sicurezza – di cui l’Italia quest’anno è membro non permanente – ha riguardato il mantenimento della pace internazionale con un focus sulle bombe inesplose, gli ordigni improvvisati, i depositi di armi abbandonati e le mine antiuomo che rimangono al termine dei conflitti e minacciano gravemente la sicurezza e l’incolumità delle popolazioni. L’Italia ha sostenuto l’iniziativa del Consiglio di Sicurezza portata avanti dalla Presidenza boliviana, proponendo, tuttavia, un aumento degli standard e delle azioni messe in campo. All’inizio di seduta, Sacha Llorenti, Presidente del Consiglio di Sicurezza per il mese di giugno e Ambasciatore boliviano, ha ringraziato l’Italia per l’impegno che sta portando avanti da anni nel campo dello sminamento.
Amendola ha sottolineato la preoccupazione per l'espansione della minaccia verso le popolazioni civili e l’aumento di feriti e vittime. Una tendenza, ha ricordato il Sottosegretario, che è stata accompagnata da segnali di riduzione dei finanziamenti dedicati allo sminamento. Nell’apprezzare il lavoro dell’UNMAS (United Nations Mine Action Service) e le altre istituzioni dell'ONU, l’esponente del Governo Italiano ha detto che l’Italia continuerà a sostenere tutti questi sforzi, anche attraverso l’attuale presidenza del Gruppo che riunisce i principali Paesi donatori nell’azione mondiale di sminamento.
Le Nazioni Unite hanno incluso nelle proprie missioni di pace una componente di sminamento, coordinate dal “United Nations Mine Action Service” che opera da venti anni. Il nostro Paese è parte attiva della Convenzione di Ottawa contro le mine antiuomo, della Convenzione di Oslo sul bando delle munizioni a grappolo (CCM) e della Convenzione sulle armi non convenzionali (CCW). Nel 2016, le risorse complessive stanziate dall’Italia destinate al “Fondo per lo sminamento umanitario e la bonifica di aree con residuati bellici esplosivi” sono state di oltre 3 milioni di euro. Con queste risorse sono stati finanziati interventi di sminamento a fini umanitari in Afghanistan, Colombia, Somalia, Sudan, Palestina e Bosnia-Erzegovina. L’Italia ha, inoltre, contribuito finanziariamente a un recentissimo studio dell’UNDP e del Centro Internazionale di Sminamento Umanitario di Ginevra intitolato “Leaving no one behind: mine action and the sustainable development goals”.
Nella tarda mattinata newyorkese, Amendola ha incontrato il Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite per il Mali e Capo di MINUSMA, Mahamat Saleh Annadif. A seguire, l’esponente del Governo italiano ha presenziato alla firma dell’intesa tecnica tra l’Italia e le Nazioni Unite per il finanziamento alla missione in Mali, siglata per il nostro Paese dal Rappresentante permanente presso l'ONU, l’Ambasciatore Sebastiano Cardi.