(ASI) L’America latina sta tornando al neoliberismo e questo mette a rischio la democrazia nella regione Indio-latina. Lo ha detto il presidente brasiliano Dilma Rousseff, destituita dalla magistratura carioca.
Parlando dal Messico l’ex presidente sudamericano ha detto che un ritorno al passato nella regione “sarebbe molto grave per la democrazia e la lotta alla corruzione”. Questo ha spiegato “non è un problema che riguarda solo il Brasile, in tutta l’America latina è in atto un processo di ritorno al neoliberismo”.
In merito alle vicende che hanno portato alla sua decadenza per via giuridica ha spiegato “la causa principale del mio impeachment è stata quella di riportare il Brasile sulla strada del neoliberismo. Sono stata sconfitta da un colpo di Stato, finché nel paese c’è stata la democrazia ho sempre vinto”.
Parlando poi dei 13 anni in cui ai vertici del Brasile sono stati prima il suo mentore Inácio Lula da Silva e poi lei ha osservato che le loro politiche economiche hanno portato il paese ad ottenere grandi risultati, tanto che era diventata una delle nazioni con le maggiori riserve monetarie al mondo, ad avere un tasso di disoccupazione molto basso ottenendo ottimi risultati anche nel contrasto alla fame ed alla povertà.
La Rousseff ha anche respinto l’etichetta di populista con cui oggi a sinistra si tende ad etichettare i governi che puntano a fare gli interessi dei cittadini, ammonendo i brasiliani che “il colpo di Stato è ancora in atto e di conseguenza sono a rischio anche le elezioni del prossimo anno”, che potrebbero vedere anche il ritorno di Lula.
Fabrizio Di Ernesto – Agenzia Stampa Italia