(ASI) Damasco – Nuove tensioni sul fronte siriano. Questa volta non l’ennesimo scontro armato tra l’Esercito Arabo Siriano del legittimo Governo di Bashar al-Assad e le milizie jihadiste dell’ISIS. Questa volta lo scontro è avvenuto tra le forze militari di Damasco e quella potenza bellica del Medio Oriente che è lo Stato d’Israele.
Nella notte di giovedì 16 marzo, l’aviazione israeliana ha tenuto una serie di raid. Obbiettivo dell’azione area – secondo quanto è stato rilasciato dai portavoce dell’Esercito israeliano – erano dei convogli e depositi di armi diretti all’Hezbollah, il Partito di Dio organizzazione paramilitare libanese di confessione islamica sciita. Il convoglio trasportante le armi, è stato abbattuto nel Sud della Siria. Già altre volte Israele aveva compiuto raid aerei nel territorio siriano sempre con lo stesso fine d’impedire il rifornimento di armi ad organizzazioni ostili al suo Stato, come è Hezbollah. Questa volta però la contraerea di Damasco ha deciso di rispondere al fuoco. Missili a lunga gittata sono stati lanciati contro i jet israeliani.
E qui si apre il mistero di tutta la vicenda. Lo Stato maggiore siriano in una nota afferma che 4 aerei israeliani hanno sconfinato nel territorio siriano compiendo dei raid, colpendo “postazioni militari siriane a est di Homs, in direzione di Palmira”. Sempre lo Stato maggiore afferma che la contraerea siriano ha aperto il fuoco abbattendo un areo che “è caduto nei terrori occupati” dallo Stato ebraico. Nel comunicato inoltre viene dette che un secondo areo “è stato colpito”, gli altri due invece hanno lasciato lo spazio areo siriano illesi.
Ma il Governo israeliano, dal canto suo, smentisce totalmente che sia stato abbattuto un areo del suo esercito, confermando altresì i raid aerei avvenuti nella notte. Inoltre il sito Ynet afferma che mentre i jet israeliani stavano facendo rientro alle loro basi, sono stati sparati in loro direzione missili SA-5. La distanza fra quei missili e gli aerei era comunque elevata e i velivoli non sono stati minacciati. Ma il ricorso al sistema di intercettamento Arrow-3 è stato deciso egualmente per impedire che uno dei missili siriani esplodesse in territorio israeliano – conclude il Ynet, che descrive quella del 16 marzo come “notte drammatica”.
Questa è la prima volta dall’inizio della crisi siriana che la Repubblica Araba di Siria e lo Stato d’Israele arrivino ad uno scontro diretto.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia