(ASI) Si avvia alla conclusione la lunga notte elettorale. Dopo un inizio favorevole alla candidata democratica Hillary Clinton, pare che sarà invece il candidato repubblicano Donald Trump ad essere il prossimo presidente degli Stati Uniti.
Dopo le travolgenti vittorie in Kentucky, in South Carolina e gli straordinari risultati di Florida ed Ohio, ora l’ago della bilancia restano Arizona e Michigan. In quest’ultimo le sorti della competizione sono ancora aperte. Al momento il Tycoon conduce per i repubblicani con il 48,1% sulla candidata democratica Hillary Clinton. In Arizona il magnate newyorkese conduce su Hillary Clinton con 3,23 punti di vantaggio. Anche in Pennsylvania Trump supera Clinton. Attualmente il sorpasso è ancora in corso e le sorti dello stato sono ancora aperte, ma gli aghi della bilancia per numero di voti in ballo restano Arizona e Michigan. Il Financial Times ha reso noto che le quotazioni di Donald Trump danno ormai la certezza che il Tycoon sarà presidente al 95%. La strada sembra ormai “tutta in discesa” come fanno sapere dal comitato elettorale repubblicano. Queste previsioni, e gli oggettivi risultati che vedono in vantaggio il Tycoon, hanno agitato i mercati. Le grandi lobby finanziarie e la finanza speculativa, che avevano puntato sulla vittoria di Hillary Clinton, sono piombate nel panico. A Wall Street la seduta attualmente naviga sul rosso fisso. I Future sul S&P 500 perdono il 4%. Il Dow Jones crolla del 3% in un ora. Mentre le chance di aumento dei tassi d’interesse della Fed crolla dal 78% dell’inizio dello spoglio, al 50%. L’eventuale vittoria di Trump sta determinando anche il crollo sul peso messicano che crolla di oltre il 12%. Le affermazioni di Trump circa l’intenzione di governare esattamente come annunciato in campagna elettorale, hanno infatti determinato la svalutazione più profonda della moneta messicana dal 2008 ad oggi. In Canada il sito dell’immigrazione per ottenere visti d’ingresso in America è attualmente offline. Non è ancora stato chiarito se perché preso d’assalto dagli utenti, o per volontà delle autorità locali. Intanto il presidente Barack Obama, al suo ultimo discorso come presidente degli Stati Uniti, ha chiuso il suo mandato con un amaro discorso in cui ha invitato gli americani alla calma e alla fiducia nel futuro. “Qualsiasi cosa accada da qui in avanti, ricordatevi che domani il sole sorgerà lo stesso e l’America rimarrà sempre la più grande nazione del mondo” – ha affermato il presidente Barack Obama visibilmente provato, al termine di un discorso che non pare certamente essere quello che Obama ed i democratici si aspettavano.
Cenusa Alexandru Rares – Agenzia Stampa Italia