(ASI) Le stragi in Siria non si arrestano. Cinque bambini sono morti in conseguenza ad un bombardamento di artiglieria su una scuola nel sud del Paese: zona questa sotto il controllo del legittimo governo di Damasco del Presidente Bashar Hafiz al-Asad.
La notizia viene diramata dall’agenzia ufficiale SANA (Syrian Arab News Agency) e dall’Osservatorio Nazionale per i Diritti Umani in Siria (ONDUS). Come detto, almeno cinque bambini sono rimasti uccisi nel bombardamento a Dar'a, città meridionale e prossima alle frontiere con la Giordania, il Libano e Israele. La città di Dar'a è da anni contesa tra i così detti ribelli “moderati” e l’Esercito Arabo Siriano. L’attacco mediante i mortai è partito dalla fascia sotto il controllo degli oppositori.
Questo continuo spargimento di sangue avviene in un momento critico dello scenario internazionale. Trattasi del nuovo scontro tra Russia e Francia, proprio in riguardo alla questione siriana. I malumori tra i due Paesi sono poi sfociati nelle dichiarazioni del Ministro degli Esteri francese, Jean-Marc Ayrault, che in un’intervista all’emittente radio France Inter ha dichiarato di essere pronto per rivolgersi alla Corte Penale Internazionale, per chiedere l’avio di un’indagine per crimini di guerra con imputati la Federazione Russa e la Repubblica Araba di Siria. «Bisogna dire alla Russia che se è sincera nella lotta al terrorismo, allora non può sostenere il regime di Bashar al Assad, perché favorisce la radicalizzazione», tuona il Ministro, affermando inoltre che i gruppi dell'opposizione anti-Assad «vengono spinti nelle braccia dei jihadisti dall'operato del Paese di Putin». La Francia non aveva neppure gradito il veto russo posto alla risoluzione per la tregua ad Aleppo che Parigi aveva portato al Consiglio di sicurezza dell'Onu, mettendo in discussione anche l'utilità di un incontro bilaterale. Del resto nemmeno il Presidente François Hollande, aveva risparmiato critiche al suo omologo russo per la conduzione della guerra in Siria.
Tutto questo ha portato all’annullamento della visita di Vladimir Putin nello Stato francese. Il Presidente della Repubblica francese, inseguito alla notizia ha dichiarato di essere pronto «in ogni momento» ad incontrare il Presidente russo per «fare progredire la pace». Afferma Hollande: «Quando la Russia sarà realmente decisa a far cessare i bombardamenti a cui partecipa sostenendo il regime siriano sono pronto in tutti i momenti a prendere il cammino del dialogo». «Putin – prosegue Hollande – doveva venire a Parigi nei prossimi giorni per alcune inaugurazioni e cerimonie, io vedevo questa visita solo come momento per parlare della Siria e solo della Siria, e ho fatto sapere al Presidente Putin che non lo avrei accompagnato alle cerimonie ma che ero pronto a continuare il dialogo sulla Siria. Lui ha preferito rimandare questa visita». E in conclusione il Presidente francese dice che «Questo non impedirà che vi siano altre occasioni per discutere, ma non verrà a Parigi». La conferma dell’annullamento della visita arriva dal Cremlino, nella persona del portavoce Dmitry Peskov, il quale spiega che il Presidente Putin ha deciso di annullare la visita a Parigi prevista per il 19 ottobre aspettando una data che soddisfi il Presidente francese. Peskov inoltre ha dichiarato che «Il punto è: nel programma erano stati inseriti alcuni eventi connessi all'apertura di un centro culturale russo e la visita a delle mostre. Purtroppo questi eventi sono stati esclusi dal programma e questo è il motivo per cui il presidente ha deciso di annullare la visita». Il portavoce del Cremlino, infine, definisce categoricamente come "assurda" l'ipotesi che Putin sia stato "isolato" a livello internazionale e la sua "folta agenda" lo proverebbe.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia