(ASI) – Doveva essere un momento di unità nazionale ma anche di campagna elettorale quello in occasione del 15° anniversario dell’11 settembre 2001. Invece per Hillary Clinton, candidata democratica alle prossime elezioni, si è trasformato in un momento di grave incertezza. La Clinton ha barcollato sul palco fino al punto da non avere più le forze per reggersi in piedi. Il suo staff l’ha dunque accompagnata a casa della figlia Chelsea che possiede un appartamento a New York. Dopo la partenza della Clinton sono seguiti quasi novanta minuti di silenzio da parte del proprio staff, finché su Twitter lo staff elettorale della Clinton ha lasciato trapelare un breve e laconico comunicato circa il fatto che l’ex First Lady soffrisse di una forma di polmonite diagnosticata fin da venerdì 9 settembre.
Il pasticcio dello staff e le domande della Nbc
Come se non bastasse quanto accaduto nella giornata dell’11 settembre con la Clinton visibilmente provata sul palco di Ground Zero, lo staff, dopo il comunicato in cui rendeva nota la patologia della ex First Lady, ha poi mantenuto il silenzio fino al giorno successivo. Lunedì 12 settembre infatti lo staff elettorale della Clinton con un Tweet si è semplicemente limitato ad ammettere la mala gestione dell’intera vicenda limitandosi a scrivere “avremmo potuto gestire meglio la faccenda”. Ben 24 ore di silenzio e le modalità più che particolari con cui la Clinton ha ricevuto assistenza hanno lasciato spazio a molti dubbi. In particolare la tv Nbc ha stilato una lista di 10 domande attualmente senza risposta, mentre lo staff elettorale della Clinton continua ad essere refrattario nel fornire dettagli o almeno nel fornire spiegazioni su come verrà gestita l’intera vicenda. D’altro canto tra l’elenco di 10 domande stilato dalla Nbc alcune rischiano di scatenare le fantasie di complottasti ed avversari politici. In particolare la tv statunitense ha sottolineato che Hillary Clinton, per la prima volta, ha deciso di tenere all’oscuro anche il team di giornalisti, leali a lei ed al partito democratico, che l’avevano fin ora sempre seguita 24 ore su 24. Inoltre la Clinton non è stata ospedalizzata, ne è stato reso noto quale terapia starebbe seguendo per ristabilire le proprie condizioni fisiche. A complicare le cose per l’ex First Lady, anche il dubbio sollevato dalla Nbc, che abbia mai davvero ottemperato all’obbligo di render noto il proprio stato di salute il che ha fatto prender corpo all’ipotesi che la Clinton, ed il suo staff, abbiano cercato di occultare le reali condizioni di salute della candidata democratica.
Trump e Giuliani alla carica
La quantomeno fumosa vicenda ha fornito uno straordinario assist ai repubblicani, ed in particolare all’ex sindaco di New York Rudolph Giuliani, e all’avversario per la corsa alla Casa Bianca, Donald Trump. Entrambi da tempo avevano fatto notare nei propri discorsi, e nelle proprie apparizioni in pubblico, che la gestione delle informazioni circa lo stato di salute dell’ex First Lady erano da tempo ricche di lati oscuri. In particolare l’episodio della caduta della Clinton nel 2012 in seguito al quale la candidata democratica si era procurata un edema cerebrale dopo aver sbattuto la testa. Trump aveva più volte fatto notare che non vi erano mai più stati aggiornamenti sullo stato di salute della Clinton, mentre Giuliani aveva più volte parlato di “misteriose malattie” dell’ex First Lady. Fino adesso però tutte queste affermazioni da parte repubblicana erano state agevolmente bollate come “fango elettorale” da parte dello staff della Clinton, che anzi era più volte passato al contrattacco sottolineando che anche i dati circa le condizioni di salute di Trump fossero in realtà piuttosto lacunosi. Ma l’episodio di domenica 11 settembre, e la gestione estremamente riservata da parte dello staff di Hillary, oltre ad aver di fatto privato in queste ore i democratici di un reale punto di riferimento, ha di fatto lasciato spazio ai repubblicani per rilanciare le teorie che vedrebbero l’ex First Lady vittima di tremendi “mali incurabili”. Addirittura è stata rilanciata la teoria risalente al giugno scorso, che l’ex First Lady potrebbe avere solo altri 6 mesi di vita. In quell’occasione però la Clinton ironicamente aveva ribadito che, se i 6 mesi in questione fossero stati conteggiati a partire da gennaio, data della presunta diagnosi, lei si sentiva “fortunata per ogni respiro in più”. Ad oggi però la situazione di pesante silenzio che avvolge la Clinton ha fornito a Trump l’occasione per sfruttare detto silenzio, ma anche per tutelarsi da possibili contrattacchi della Clinton ottenendo quella che potrebbe essere una svolta decisiva per la corsa alla Casa Bianca. “Tossiva in modo molto, molto pesante già una settimana fa”- ha dichiarato Trump –“Sarà interessante capire cosa sta succedendo. Per parte mia intendo fornire al più presto un dettagliato rapporto sulle mie condizioni di salute”. Trump, notoriamente consumatore del cosiddetto “junk-food” (cibo spazzatura), si è dunque tutelato da eventuali contromosse da parte dello staff di Hillary. I collaboratori della Clinton hanno potuto opporgli solo un breve comunicato rilasciato dalla Dottoressa Lisa Bardack, medico personale di Hillary Clinton, in cui si afferma che “Hillary si sta riprendendo bene”, ma senza dare alcun tipo di informazione aggiuntiva. Tali incertezze hanno sollevato ulteriori dubbi su quello che potrebbe essere il reale stato di salute dell’ex First Lady, al punto che si fanno sempre più insistenti le voci di una probabile assenza della Clinton al dibattito diretto con l’avversario Donald Trump in programma per il 26 settembre.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia