(ASI) I parlamentari messicani del Partito della rivoluzione democratica (Pdr) ha definito un grave errore l’incontro tra il presidente messicano Enrique Peña Nieto ed il candidato repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump.
In particolare il movimento di sinistra, nato da una scissione del Partito rivoluzione istituzionale (Pri) di cui fa parte Nieto, rimprovera al primo mandatario di Città del Messico il non aver difeso in modo adeguato gli interessi messicani nei confronti di Trump che più volte ha minacciato la costruzione di un muro al confine tra i due paesi per fermare l’immigrazione clandestina, forse ignorando che un muro di questo tipo esiste già sulla linea di demarcazione meridionale degli Usa. Il Pdr inoltre sostiene che Nieto con tale incontro ha fatto gli interessi elettorali di Trump.
Nell’incontro il presidente messicano ha comunque ribadito all’interlocutore che il suo paese non finanzierà la costruzione di nessun muro di confine, una dichiarazione che non è comunque placare gli animi agli esponenti del Prd che hanno ribadito come “Donald Trump abbia insultato e denigrato i messicani e condotto una campagna di odio contro il nostro paese ed i nostri concittadini”, una posizione che ha trovato sponda negli altri partiti dell’opposizione, ovvero il Partito di azione nazionale (Pan) ed il Partito laburista (Pt).
In difesa del presidente Nieto e della sua decisione di incontrare Trump si sono schierati il Pri ed il Partito verde ecologista messicano (Pvem), ovvero la coalizione che lo sostiene.
La visita di Trump in Messico, avvenuta la scorsa settimana, ha di fatto aperto la campagna elettorale per le presidenziali del 2018 nel paese centroamericano. Margarita Zavala, candidata in pectore per i conservatori di Pan, via Twitter ha scritto: “Anche se lo abbiamo invitato è giusto che sappia che non è il benvenuto”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia