(ASI) Kiev – La stranezza dei media mainstream, è questa: gli ucraini ammazzano due soldati russi al confine con la Russia. Per chiunque, la provocazione sarebbe appunto, ucraina: chi ha aperto il fuoco, ammazzando, sono soldati, o agenti di Kiev.
Invece i media nostrani e mainstream parlano di “provocazione russa”. Assurdo, privo di ogni senso. Invece, il significato c’è, ed è sempre quello, da mesi a questa parte: l’intento è criminalizzare la Russia, far sì che reagisca, scatenando una possibile guerra. Mondiale magari. Il FSB, ossia i servizi segreti russi, ha sventato il tentativo e arrestato i criminali. Il loro capo, identificato come Panov Evgeniy Aleksandrovich, membro del GUR (servizi di intelligence di Kiev), è stato catturato ed ha confessato. Ora, poiché i fatti sono accaduti in Crimea, il Presidente ucraino Poroshenko, (dopo che lui ha ordito, ma giustamente non è il mandante) ha chiesto una riunione urgente al consiglio di sicurezza Onu per le “provocazioni russe”. Non solo. “Le unità militari ai confini con Crimea e nel Donbass devono prepararsi al combattimento” (1): è l'ordine dato proprio dal presidente ucraino. In sostanza, ci si prepara alla guerra.
Ora, facciamo un passo indietro. Torniamo al 19 luglio 2016 e all’intervista che George Soros, il “finto filantropo”, finanziere speculatore ungherese naturalizzato americano ha rilasciato al Corriere della Sera (2). Si domanderà il lettore che correlazione vi sia tra Soros e la guerra russo – ucraina. Molto semplice. Dietro al golpe euromaidanista, c’è sempre il finanziere c’è sempre stato. E se molti credono ancora che questo sia complottiamo, allora si leggano le sue stesse dichiarazioni (3, 4). La rivoluzione colorata ha beneficiato del suo contributo. Difatti ha raccontato egli stesso alla CNN di aver creato e finanziato una fondazione ucraina che ha contribuito al rovesciamento del vecchio presidente ucraino per installare una “sua giunta”. Tutto in stretta chiave antirussa, per danneggiare, indebolire, se non arrivare alla distruzione di colui che Soros odia profondamente, ricambiato: Vladimir Putin.
Putin e Lavrov devono continuare ad operare con una calma olimpica, conoscendo chi hanno di fronte. Poiché gli obiettivi di Soros possono durare anni, ma permangono pur sempre i medesimi. Leggiamo tra le righe cosa ha dichiarato il finanziare al nostro più importante quotidiano: «Sono necessarie almeno quattro decisioni. Primo, va fatta una chiara differenza fra la partecipazione all’Unione europea e quella all’area euro. Coloro che non sono nella zona monetaria andrebbero trattati come membri di seconda categoria dell’Unione. Quindi, la Ue dovrebbe mettere a frutto il suo merito di credito – la sua solidità come emittente di titoli debito per finanziarsi – che resta pochissimo sfruttata ed è eccellente. Terzo, la Ue si deve proteggere dai nemici esterni e deve riconoscere che l’Ucraina è la più grande risorsa che abbia per la propria sicurezza. Difendendosi, l’Ucraina difende anche l’Europa. Quarto, la Ue deve rivedere completamente i suoi piani per gestire la crisi dei rifugiati» (5).
Al di là dei piani per gestire i rifugiati, (dove lo stesso Soros ha fortissime responsabilità, visti i flussi che lui stesso manovra) la traduzione esatta di quel che ha voluto dire al Corriere della Sera è questa: l’Ucraina deve (con la scusa di difendersi) combattere il primo nemico, che è la Russia. Questo deve essere anche il vostro nemico. I nemici esterni? In realtà è uno solo: si chiama Vladimir Putin. Non bisogna nemmeno preoccuparsi: i mezzi, i fondi, tutto ciò che serve anche a livello mediatico per scatenare una guerra, lo offro io, come sempre. D’altronde, le sue risorse sono o non sono stimate in 30 miliardi di dollari?
Lavrov ha dichiarato che Kiev scherza col fuoco. Infatti, di fronte a questo, deve continuare a mantenere la calma e rilasciare solamente dichiarazioni. Il resto, è quello che abbiamo visto: “Nella notte del 7 agosto, una pattuglia ucraina di sabotaggio ha tentato di penetrare il confine russo-ucraino tra la Repubblica di Crimea e la regione ucraina di Kherson. Il gruppo, che è stato scoperto nei pressi della città di Armyansk, stava preparando attacchi terroristici contro le infrastrutture della penisola e presidi di carattere civile. Se fosse riuscito, avrebbe provocato un conflitto armato tra Russia e Ucraina.
Quando la squadra russa del FSB ha raggiunto la zona segnalata, ha trovato 20 infiltrati che stavano preparando esplosivi e che, quasi immediatamente, hanno aperto il fuoco sulla squadra avversaria.Lo scontro è costato la vita di un militare FSB. A seguito di un ulteriore combattimento il gruppo non identificato è rimasto diviso: 14 o 15 di loro a sinistra in acque ucraine e cinque sono rimasti in Crimea. Secondo il FSB, sono stati scoperti 20 ordigni esplosivi fatti artigianalmente equivalenti a più di 40 chilogrammi di TNT, come altre armi e munizioni usate dalle forze speciali dell'esercito ucraino. Si è provveduto così a distruggere una rete di agenti operativi dei servizi segreti del governo ucraino in Crimea composta di cittadini ucraini e russi che preparavano attentati terroristici”.
Soros operava in Ucraina ancor prima della caduta dell’Urss. Nel 2016, è ancora qui.
Valentino Quintana - Agenzia Stampa Italia
- http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/crimea-onu-riunione-urgente-consiglio-sicurezza-chiesta-da-ucraina-dopo-ultime-provocazioni-russia-2794d998-362c-4c0d-8b49-8c0bf9e9cfe8.html
- http://www.corriere.it/economia/16_luglio_20/italia-punto-debole-dell-euro-ma-via-d-uscita-possibile-6e2464e8-4dea-11e6-adc7-2d4fdae5ffcd.shtml
- http://www.infowars.com/soros-admits-responsibility-for-coup-and-mass-murder-in-ukraine/
- https://www.sott.net/article/292842-Euromaidan-Anatomy-of-a-Washington-backed-coup-d-etat
- Vedi cit. 2