(ASI) Rafael Correa, il presidente dell’Ecuador, si è scagliato contro la politica economica dei suoi predecessori; in particolare Correa si è scagliato contro la decisione di assumere il dollaro statunitense come divisa nazionale presa nel 2000 a causa di una grave finanziaria dall’ex presidente Guastavo Noboa.
Nonostante le critiche a questa decisione Correa ha però aggiunto che “abbandonare ora il dollaro causerebbe un grave caos economico, sociale e politico”.
Il presidente ecuadoregno ha infatti spiegato che: “Per un paese in via di sviluppo è fondamentale il commercio estero e la possibilità di controllare il tasso di cambio. Avendo assunto il dollaro come valuta abbiamo commesso un suicidio. Colombia e Perù hanno modificato il loro tasso di cambio e noi non abbiamo potuto rispondere perdendo competitività. Ciò ha fatto sì che i paesi ai nostri confini guadagnassero competitività ai nostri danni”.
“Abbandonare il dollaro – spiega ancora Correa – causerebbe al nostro paese problemi ancora più gravi. Siamo costretti a tenerci il dollaro ben sapendo che ciò ci limita nella nostra azione. Sarebbe preferibile avere una moneta che può essere svalutata favorendo le esportazioni, così è come combattere sul ring della globalizzazione con indossando una camicia di forza”.
“Pochi paesi – ha aggiunto ancora Correa – hanno commesso un suicidio monetario simile al nostro adottando una moneta estera che fa il contrario di ciò che dovrebbe, ma questa responsabilità di quell’elite che tanti danni hanno causato al nostro paese”.
Fabrizio Di Ernesto - Agenzia Stampa Italia