L'impeachment è tratto, quale futuro per il Brasile?
Dilma Rousseff pronta a mobilitare i sostenitori nonostante la sentenza
(ASI) Brasilia - I valzer del governo sono conclusi e gli scherzi finiti, ma il carnevale politico di Rio sembra però solo agli inizi.
La tanto esasperata e procrastinata sentenza è stata alla fine emessa e senza troppe sorprese Dilma Rousseff è stata condannata. Il Senato ha infatti convalidato il voto della Camera, esito che si era già capito con i primi 55 voti favorevoli all'impeachment.
La presidente rimarrà ancora per sei mesi nelle residenze ufficiali dell'esecutivo, poi sarà costretta ad andarsene e a subire il processo di fronte alla Corte Suprema brasiliana.
Lei è scossa, arrabbiata, amareggiata, ma di certo non rassegnata. "Questo è certamente un golpe - ha ribadito - Il popolo brasiliano deve mobilitarsi se vogliamo ancora difendere i diritti in questo Paese. La congiura è tutta delle opposizioni e la loro strategia era colpirmi proprio alla vigilia dei Giochi Olimpici."
In tutto questo a dire il vero, sebbene le accuse di Dilma Rousseff appaiano al mondo alquanto pretenziose, gli scontri nella capitale non sono mancati e sebbene lei stessa abbia ammesso di "aver potuto commettere errori, ma mai crimini", il Paese sembra essere spaccato in due, ancora una volta in chi la difende con convinzione, e in chi non può più vederla neanche sui manifesti in strada.
Fazioni avverse quindi, nonostante il Brasile abbia perso completamente il timone dell'economia sin dai primi vagiti dello scandalo Petrobras. Coinvolto prima l'ex presidente Lula, poi lo stesso governo, a tutti loro si è aggiunta poi la decapitazione dei vertici politici. A dispetto di questo terremoto nella dirigenza del Paese, il Comitato Olimpico Internazionale ha espresso le proprie certezze.
"Non vi sono assolutamente difficoltà, o limiti, nella preparazione dei prossimi Giochi Olimpici. Tutto è già predisposto- ha detto il presidente del Cio Thomas Bach - Siamo ormai in una fase operativa e non è più il tempo di essere condizionati dalla politica, si sa che i Giochi Olimpici sono tradizionalmente quel tipo di eventi da sempre indipendenti dallo scacchiere dei conflitti nazionali ed internazionali."
Invece, tornando proprio alla politica, tanto per citare ulteriori ostilità che hanno infiammato sia la cronaca, sia le strade brasiliane, ora tutte le accuse di Dilma Rousseff sono rivolte al suo vicepresidente Michel Temer, detto ora anche il "cospiratore", colui che per conquistare il potere, quasi in una politicamente squisita mossa da House of Cards, ha, a detta dell'ormai ex presidente, sacrificato impunemente la regina dallo scacchiere politico "nonostante la sua innocenza".
Sebbene quest'ultima sia tutt'altro che provata, Temer, dopo essere stato decisivo al voto per lo stesso impeachment, ha appena giurato per il suo nuovo mandato da presidente ad interim, con i suoi 75 anni e una moglie di 32.
Purtroppo, alla fine di tanti polveroni difficilmente nascondibili sotto il tappeto, rimane il disegno impolverato dello stesso, il simbolo del partito dei lavoratori (PT), l'unico vero sogno spezzato dopo 13 anni di governo fatti di promesse e auspicate vittorie.
Se quindi la corruzione era il primo nemico da battere come molti auspicavano, di certo la battaglia è stata persa 55-0, tante reti subite quanti i voti che bastavano a Rousseff per aggiudicarsi una tanto disprezzata accusa di impeachment. I Giochi Olimpici dunque si faranno lo stesso, tanto la condotta morale dei giocatori non sembra essere più parte delle regole del gioco, soprattutto in una realtà come quella brasiliana dove ancora una volta i muscoli e le astuzie sembrano essere le uniche armi capaci di fare la differenza.
Lorenzo Nicolao -Agenzia Stampa Italia