(ASI) Vienna – Dopo il disastroso risultato delle elezioni presidenziali, i socialdemocratici austriaci perdono anche il Cancelliere. Werner Faymann leader del Partito Socialdemocratico d'Austria (Sozialdemokratische Partei Österreichs, S.P.Ö.) e Cancelliere della Repubblica d’Austria, in data 9 maggio rassegna le sue dimissioni da Capo del Governo e Segretario del partito.
Le dimissioni avvengono in seguito alle profonde critiche che Faymann aveva ricevuto dall’interno del partito, a causa della sua dura presa di posizione sulle leggi in materia d’asilo comprendendo, inoltre, il tema dei blocchi da mettere al Brennero con il confine italiano nel tentativo d’arginare l’esodo migratorio. A contestarlo sono soprattutto le organizzazioni sindacaliste tendenzialmente di sinistra e la componente giovanile del partito.
Ma il maggiore motivo di critica, che ha causato le dimissioni dalla carica di Cancelliere, è senz’altro l’esito delle recenti elezioni presidenziali. Ad attestarsi come primo candidato con il 35% dei voti al primo turno delle votazioni, è Norbert Hofer esponente del nazionalista “Partito della Libertà” (Freiheitliche Partei Österreichs, F.P.Ö.). Una perdita storica per i socialdemocratici e per i loro alleati del Partito Popolare Austriaco (Österreichische Volkspartei; Ö.V.P.). Infatti popolari e democratici non hanno superato la soglia percentuale per sfidare il nazionalista al secondo turno, fermandosi ad un quanto misero 11,2%. Chi andrà a concorrere con Hofer è un altro oppositore al duo “S.P.Ö. – Ö.V.P.” – che dal 1947 governa interrottamente l’Austria – il rappresentante de “I Verdi” (Die Grünen) Alexander Van der Bellen con il suo 21%. Uno smacco pesantissimo per il Partito Socialdemocratico e il Partito Popolare, costretti a vedersi gareggiare due suoi oppositore per una carica importante come quella di Presidente della Repubblica d’Austria.
Le dimissioni del Cancelliere potrebbero scatenare una reazione a catena se il nuovo Presidente della Repubblica, che uscirà il 22 maggio, dovesse decidere di andare a elezioni anticipate. Sicuramente la rappresentazione della politica austriaca ne uscirebbe profondamente mutata, indebolendo maggiormente la vecchia alleanza che sussiste tra l’Unione Europea e la politica austriaca. A rendere più concreta la possibilità di nuove elezioni, bisogna ricordare che il candidato del Partito della Libertà, prima delle elezioni, aveva dichiarato che in caso di loro vittoria quasi sicuramente si sarebbe andato a elezioni anticipate.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia