(ASI) Stoccarda – In tutta Europa si sta assistendo all’irrefrenabile avanzata dei movimenti nazionalisti. Francia con il Fronte Nazionale, la recente vittoria storica del Partito della Libertà in Austria, sono solo alcuni esempi. Ma l’avanzata di tali movimenti non “salva” nemmeno la Germania.
Nel Paese della Cancelliera Angela Merkel, che ha da essere il più florido nell’Eurozona e quello che mantiene robustamente la presa delle redini di comando nell’Unione Europea, nemmeno lì i movimenti nazionalisti, che contestano il Governo centrale, non cessano di aumentare il numero dei propri consensi. Come il movimento Pegida (Patriotische Europäer gegen die Islamisierung des Abendlandes) che ha portato nelle piazze tedesche migliaia di cittadini contro la società multiculturale. Come lo storico Partito Nazionaldemocratico di Germania (Nationaldemokratische Partei Deutschlands; NPD) di Frank Franz che non solo ha eletto il “vecchio” Segretario Udo Voigt al Parlamento Europeo nelle ultime elezioni del 2014, ma che aumenta le proprie percentuali anche in Patria. Ma, soprattutto, è il movimento Alternativa per la Germania (Alternative für Deutschland; A.f.D.) che registra una costante ascesa nell’elettorato tedesco.
Alternativa per la Germania nelle elezioni tedesche del 2013 non riuscì per poco ad eleggere i propri rappresentati al Bundestag, mentre nelle recenti elezioni regionali di marzo ha raggiunto in diverse regioni la quota del 15% e del 24%. In questi giorni A.f.D. sta tenendo a Stoccarda il suo congresso dove, nelle zone limitrofe al luogo in cui sono riuniti i membri del movimento, si sono verificati degli scontri tra la polizia e i gruppi antifascisti che volevano impedire la prosecuzione dell’evento. Sul tavolo delle decisioni che i delegati dovranno prendere, vi è quella di un avvicinamento al Fronte Nazionale di Marine Le Pen. La leader del partito Frauke Petry è ben propensa a questa ulteriore virata a destra del suo movimento, come anche un altro importate dirigente di A.f.D. – e compagno di Petry – Marcus Pretzell che ha dichiarato che a Strasburgo si unirà al Front National. L’ostacolo a tale avvicinamento è costituito dall’ala più moderata e liberale del movimento, che si afferma riluttante ad uno spostamento troppo “a destra”. Frauke Petry, dal canto suo, ha inoltre dichiarato di lasciare il suo incarico da Presidente del movimento se il congresso non opterà per la linea da lei proposta.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia