(ASI) Vienna – Alle elezioni presidenziali in Austria i nazionalisti trionfano su tutti. Il candidato del Partito della Libertà (Freiheitliche Partei Österreichs; F.P.Ö.), Norbert Hofer, al primo turno si aggiudica il 35% dei voti. Dietro di lui I Verdi (Die Grünen) – di centrosinistra – con il loro candidato Alexander Van der Bellen che raggiunge il 21% dei consensi.
Fuori dalla possibilità di competere al ballottaggio, Rudolf Hundstorfer del Partito Socialdemocratico d’Austria (Sozialdemokratische Partei Österreichs; S.P.Ö) e Andreas Khol del Partito Popolare Austriaco (Österreichische Volkspartei; Ö.V.P.), entrambi attestatisi complessivamente al 11,2%.
Una sconfitta senza precedenti per i popolari e i socialdemocratici, al Governo dal 1945. La carica di Presidente della Repubblica d’Austria è più un titolo di “rappresentanza”, che conserva però alcuni fondamentali poteri, come l’incarico di formare il Governo o sciogliere il Parlamento. In entrambi i casi che vincano i nazionalisti o i verdi, sarebbe la prima elezione di un Presidente della Repubblica non rappresentato da un partito di Governo. I nazionalisti del F.P.Ö. hanno già dichiarato che in caso di loro vittoria al secondo turno – che si terrà il prossimo 22 maggio – quasi certamente si andrebbe a elezioni anticipate.
L’avanzata dei nazionalisti non è la prima volta che avviene in Austria. Ad inaugurare le prime grandi vittorie per il partito fu Jörg Haider, che già nel 2000 era riuscito a far arrivare il Partito della Liberta ad una percentuale talmente alta che costrinse i popolari a formare il Governo in coalizione coi nazionalisti. Nel 2002, sotto pressione dei vertici dell’Unione Europea, l’accordo finì. A Jörg Haider, scomparso in un incidente stradale dai contorni ancora poco chiari nel 2008, succedette il giovane Heinz-Christian Strache, il quale è stato l’artefice della decisiva impennata che ha ottenuto l’F.P.Ö. negli ultimi anni.
Accusato più volte d’essere stato fondato nel 1956 da ex-nazionalsocialisti austriaci, di portare avanti una politica xenofoba, il Partito della Libertà grazie alla sua posizione ferma contro l’immigrazione e il dominio dell’Unione Europea è riuscito a rappresentare il malcontento dei cittadini austriaci, spaventati dalla possibilità di far divenire l’Austria terra d’arrivo dei flussi di migranti, come riportano moltissimi sondaggi d’opinione.
Un nuovo duro colpo alla politica di Bruxelles che, mentre Obama celebra la posizione della Merkel sui migrati come “dalla parte giusta della storia”, deve fare i conti con le inesorabili perdite a cui vanno incontro, uno dopo l’altro, tutti i governi filo-U.E. in Europa.
Federico Pulcinelli – Agenzia Stampa Italia
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