(ASI) – Ringraziamo sua Eccellenza l’ambasciatore indonesiano August Parengkuan per l’intervista rilasciata in esclusiva ad Agenzia Stampa Italia a margine del convegno tenutosi presso il San Gallo Palace Hotel di Perugia.
-L’Indonesia è uno dei paesi emergenti più importanti d’Asia, e probabilmente sarà una delle prossime potenze emergenti del futuro come parte del MINT (Messico – Indonesia – Nigeria e Turchia). Che tipo di opportunità offe il vostro paese alle imprese italiane?
Ci sono moltissime opportunità per tutti gli investitori. La nostra priorità attualmente sono le infrastrutture. Noi abbiamo un territorio vasto e variegato. Per poterlo sfruttare al meglio abbiamo necessità di infrastrutture come porti per le navi, centrali elettriche e tante altre cose necessarie per promuovere il turismo e aprire il paese al turismo. Questo perché ci sono molti posti interessanti da visitare per la bellezza naturalistica, gli sport estremi e la cultura che permettono di godersi le vacanze, che rappresentano numerose opportunità. Attualmente il nostro governo si è adoperato per poter accordare con molta più facilità rispetto al passato, le licenze e tutte le autorizzazioni necessarie per chi intende investire risorse e capitali in Indonesia. Per ottenere le licenze e adempiere agli obblighi burocratici vari il tempo di attesa varia da un paio di giorni ad una o due settimane al massimo.
-L’Indonesia, essendo uno dei paesi mussulmani più vasti e popolosi, promuove la pace e la solidarietà attraverso la promozione del dialogo internazionale. Come contribuisce il suo governo alle attività antiterrorismo?
Oltre il 90% della popolazione Indonesiana è di fese mussulmana ma esiste una grande armonia tra le persone. Io stesso sono cattolico ma non vi è nessun problema a riguardo. Questo perché noi siamo uniti dagli stessi valori e perché noi siamo un paese democratico. Perciò la gente è libera di dire tutto ciò che pensa e che desidera, nel rispetto reciproco. Questo è stato riconosciuto anche dal presidente degli Stati Uniti Obama, che, riferendosi all’Indonesia, ci ha elogiati come la terza più grane democrazia al mondo dopo quella degli Usa e dell’India. Quindi non ci sono problemi. Esiste un forte dialogo interreligioso. Lei pensi che in quest’ottica abbiamo scolari che si recheranno a Roma. Quindi non abbiamo problemi poiché siamo un solo paese con gli stessi valori e ciò fa di noi una sola nazione.
-Uno dei motti più importanti del vostro paese è “molti ma tutti uniti”. Questo è molto importante?
Per prima cosa l’unità che ci rende coesi contro minacce come il terrorismo. Il nostro paese si è profuso in iniziative contro il terrorismo già a partire dal 2002, cioè molto prima che altri paesi iniziassero a parlare di terrorismo e ancor di meno fossero proti ad affrontare la minaccia del terrorismo. Noi abbiamo istituito una brigata anti terrorismo fin da allora. Ricorderà che nel 2002 vi fu un attacco terroristico di kamikaze a Bali. Da quel giorno noi ci siamo adoperati per costituire una potente forza contro il terrorismo che ancor oggi primeggia nel far fronte a questa minaccia.
-L’Indonesia è un grande paese composto da numerose isole con una grande biodiversità e splendide località. Come descriverebbe il suo paese ad un turista italiano?
Siamo un paese costituito da più di 15 mila isole. La similarità tra l’Italia e l’Indonesia risiede nella vicinanza delle famiglie indonesiane proprio come accade in quelle italiane. Tra le famiglie, e tra i membri stessi delle famiglie, esistono relazioni di profonda vicinanza come accade anche in Italia. Questa è la similarità più grande tra Italia ed Indonesia.
Alexandru Rares Cenusa – Agenzia Stampa Italia
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